Michele Cassano
ROMA – Arrivano sotto l’albero i primi assaggi della televisione del futuro, che promettono di rivoluzionare le abitudini degli italiani. Tra tv connesse e altri lettori collegati con la rete è possibile navigare in un mondo di offerte on demand, dove si può scegliere cosa guardare e quando, gettandosi alle spalle i palinsesti decisi della emittenti tradizionali. Un nuovo modo di approcciarsi alla tv che, nelle aspirazioni degli operatori, dovrebbe cominciare a fare breccia tra i giovani. E, perché no, proprio da questo Natale.
L’assalto al piccolo schermo arriva da più fronti. Da un lato i giganti del web si muovono nel tentativo di rubare fette di mercato ai broadcaster, dall’altro i produttori di tv trasformano gli apparecchi rendendoli utilizzabili a 360 gradi con apposite applicazioni e si affacciano anche sul mondo dei contenuti. Show, film, musica, videogiochi e non solo: e-mail, foto, siti Internet. La promessa, che in parte è già realtà, é portare in salotto non solo ogni tipo di intrattenimento, ma anche servizi telematici e e-commerce, con il possibile risultato di ridurre il digital divide.
I segnali del cambiamento sono già evidenti nei mercati più avanzati. In un recente convegno romano sul futuro della tv è emerso ad esempio, che in Inghilterra il 40% dei telespettatori guarda la tv attraverso il dvr che consente di vedere i programmi quando si vuole, saltando la pubblicità. E presto anche l’Italia potrebbe finire travolta dalla rivoluzione. I broadcaster lo temono, soprattutto in assenza di interventi normativi a tutela del settore.
“Google ed Apple si muovono in una logica di tecnologia proprietaria e stanno cercando di lanciarsi nella produzione televisiva – ha detto ad esempio il presidente di Tivùsat, Luca Balestrieri – Servono nuove regole, altrimenti si rischia di distruggere la capacità produttiva dei broadcaster italiani”. Il mercato è in fermento: Apple Tv è da poco approdata in Italia nella sua seconda versione, che consente di guardare film in streaming con prezzi dai 99 centesimi ai 4.99 euro. Google Tv per il momento è in via di sperimentazione solo negli Usa, mentre Microsoft, che già prevede la possibilità di noleggiare film attraverso Xbox, sarebbe in trattative per portare diversi network in tv attraverso Internet.
Le indiscrezioni danno anche Amazon pronta al salto nel settore, con Nintendo già in campo con un servizio di film sulla sua console. Non sta a guardare Yahoo che ha pronte una serie di applicazioni per portare i suoi servizi sul piccolo schermo. C’é anche Telecom Italia che sta lanciando la sua Iptv via Adsl, ma anche la web tv, per vedere a richiesta sport, musica, serie tv, cinema e canali per bambini. Sul fronte dei produttori televisivi, Sony ha anticipato rispetto alle attese il servizio Qriocity, da poco approdato in Italia e disponibile sulle tv e i lettori della società giapponese, che consente di vedere film a noleggio da 2,99 euro a 3,99 euro. Anche Lg, Philips, Sharp e Panasonic hanno lanciato le loro tv connesse.
Ormai tutti i grandi sono in campo, perché secondo le previsioni la connessione via cavo o in wi-fi sarà un elemento imprescindibile degli apparecchi di prossima generazione. La sfida ora per gli operatori è quella di trovare standard comuni per consentire il massimo sviluppo del settore.