ROMA – L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, presieduta da Corrado Calabrò, chiede che venga mantenuto in vigore, anche oltre la scadenza legislativamente prevista del 31 dicembre 2010, il divieto di incroci tra il settore della stampa e quello della televisione, la cui scadenza è “di particolare rilevanza ai fini del pluralismo”. La normativa prevede che “i soggetti che esercitano l’attività televisiva in ambito nazionale attraverso più di una rete non possono, prima del 31 dicembre 2010, acquisire partecipazioni in imprese editrici di giornali quotidiani o partecipare alla costituzione di nuove imprese editrici di giornali quotidiani”.
L’Autorità, in una segnalazione al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ed al ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, decisa il 28 ottobre e pubblicata il 24 novembre sul sito, sottolinea che la scadenza “lascerebbe l’Italia sprovvista di una norma tutt’ora utile al complessivo sistema dell’informazione” e auspica che “il governo, qualora convenga sull’opportunità della proposta avanzata, voglia porre mano ad un intervento legislativo finalizzato alla conservazione della norma che vieta gli incroci di proprietà tra il settore televisivo e quello editoriale”.
“La scadenza del divieto in questione – sostiene ancora l’Agcom – alla data ormai prossima del 31 dicembre 2010 risulta di particolare rilevanza ai fini del pluralismo, in considerazione del fatto che la televisione risulta il mezzo principale di informazione, seguita dai quotidiani, che rappresentano la seconda fonte di informazione utilizzata in Italia”.La segnalazione