Le reazioni alla nuova ondata di rivelazioni nei dispacci inviati dalle ambasciate a Washington

Wikileaks tra silenzi e solidarietà Usa

Vladimir Putin

ROMA – Dai silenzi più o meno imbarazzati dei Paesi del Golfo Persico alla “solidarietà” della Francia all’Amministrazione Usa: sono queste le reazioni alla nuova ondata di rivelazioni di Wikileaks, che ha pubblicato i dispacci inviati dalle ambasciate Usa a Washington.
– GERMANIA: la pubblicazione dei documenti diplomatici “non altera le relazioni fra Berlino e Washington”. Lo ha assicurato il ministro della Cooperazione, Dirk Niebel.
– FRANCIA: il portavoce del governo francese,, ha detto che Parigi è solidale con gli Usa per le rivelazioni che “mettono in pericolo uomini e donne”. Baroin ha detto a Radio Europe 1: “Noi solidarizziamo con l’Amministrazione statunitense”. Baroin ha spiegato che Washington ha avvertito Parigi sulla “consistenza di queste pubblicazioni”.
– RUSSIA: il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, ha sottolineato di “non essere stato informato dagli Usa su questi documenti”. Per Mosca sembra che sia prematuro commentare le rivelazioni: “prima di giudicare e commentare è necessario vedere gli originali, se esistono”, ha detto il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov.
– ISRAELE: da Gerusalemme arriva soddisfazione perché i dispacci pubblicati mostrano la solidità delle posizioni israeliane sull’Iran: “Ne veniamo fuori molto bene”, ha commentato un alto funzionario proteggendosi con l’anonimato.
– ONU: il portavoce Farhan Haq, ha rifiutato di fare commenti specifici, ma ha ricordato agli Usa che le Nazioni Unite dovrebbero essere considerate inviolabili. “L’Onu”, comunque, ”non è in grado di commentare l’autenticità del documento”.
– ARABIA SAUDITA: nessun commento ufficiale alle rivelazioni sul pressing di Riad per un intervento contro l’Iran, ma un consigliere del governo, che ha chiesto di restare anonimo, ha definito “tutta la cosa molto negativa e un male per gli sforzi volti ad accrescere la fiducia”.

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