A seguito dell’approvazione da parte della Commissione Cultura del Parlamento europeo della proposta di risoluzione sul servizio pubblico di radiodiffusione nell’era digitale, presentata dal parlamentare belga Ivo Belet, l’Associazione europea degli editori di quotidiani (Enpa), richiama l’attenzione delle istituzioni europee sull’esigenza che le attività online delle emittenti radiotelevisive pubbliche non competano slealmente con le attività online offerte dai quotidiani.
L’Enpa ha, in particolare, richiesto che i compiti delle emittenti pubbliche, in quanto beneficiarie di aiuti di Stato vengano definiti e applicati con rigore. É vero che Il rapporto dell’on. Belet votato dal Parlamento europeo riconosce che i quotidiani e i periodici sono elementi essenziali di un panorama mediatico europeo diversificato e pluralistico e che tali dovrebbero rimanere, ma è anche vero che per gli editori di giornali molto di più dovrebbe essere fatto per garantire che le ingenti risorse investite dagli stessi editori nello sviluppo di servizi online non vengano insidiate dalle attività digitali delle emittenti concessionarie di pubblici servizi.
In proposito, Ivar Rusdal, presidente dell’Associazione degli editori europei ha osservato: “Nel momento in cui gli editori di quotidiani stanno investendo massicciamente nei nuovi modelli di business online, l’offerta online delle emittenti radiotelevisive pubbliche si sta espandendo rapidamente. E le attività online di tali emittenti troppo spesso vanno di gran lunga oltre i compiti di servizio pubblico ad esse affidate”.
Nel comunicato l’Enpa dichiara inoltre che le emittenti televisive pubbliche e i giornali possono coesistere e contribuire allo sviluppo della democrazia e della diversificazione tra i media. Ma questo può avvenire a condizione che venga realizzato un contesto di corretta applicazione dei contributi pubblici e delle norme sulla concorrenza. “Le attività online delle radiotelevisioni pubbliche dovrebbero essere assoggettate ad un accurato controllo da parte di organismi indipendenti”, ha aggiunto il presidente Rusdal.
Gli editori europei sono poi allarmati per i confini sempre più indistinti e meno netti tra le finalità di pubblico servizio e le attività commerciali delle emittenti radiotelevisive pubbliche. Queste ultime troppo spesso utilizzano le loro posizioni di privilegio per incrementare i loro fatturati pubblicitari online a spese dei quotidiani che operano in ambito privatistico. Al riguardo, l’Enpa ribadisce che i ricavi pubblicitari giocano un ruolo cruciale nell’assicurare ai giornali online fonti autonome di finanziamento, garantendo altresì la possibilità che essi possano continuare, anche nell’era digitale, ad alimentare la dialettica democratica e ad informare i cittadini europei.
L’Associazione europea degli editori di quotidiani contro la minaccia delle attività digitali