ROMA – “La decisione della quinta sezione penale della Corte di Cassazione di confermare la condanna per diffamazione dei colleghi Renzo Magosso e Umberto Brindani non può non destare forte preoccupazione in quanti ritengono che il diritto di cronaca rappresenti uno dei presidi fondamentali della libertà di espressione del nostro Paese”.
E’ quanto sostiene il vicepresidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Enrico Paissan che rileva: “Tanto più che, nel caso in oggetto – che si riferiva all’assassinio di Walter Tobagi – Renzo Magosso, autore dell’articolo incriminato, aveva avuto l’accortezza di verificare le fonti e la loro credibilità. Come è noto – aggiunge Paissan – Magosso, caporedattore del settimanale Gente, aveva raccolto le dichiarazioni del brigadiere dei carabinieri Dario Covolo su particolari inediti del delitto Tobagi”.
Secondo il vice presidente dell’Ordine “il mestiere del giornalista diventa ogni giorno più difficile. Come sottolineava l’allora presidente dell’Ordine dei giornalisti, Lorenzo Del Boca nel settembre 2007, all’epoca della condanna di primo grado”. Da allora, Conclude Paissan, la professione giornalistica incontra “crescenti ostacoli e maggiori difficoltà che corrono il rischio di arrecare un danno grave e irreparabile all’essenziale funzione di mediazione svolta dai giornalisti verso i cittadini e la pubblica opinione”.
Il vice presidente nazionale dell’Ordine, Paissan, sulla conferma della sentenza