MOSCA – Oleg Kashin, 30 anni, il giornalista russo del “Kommersant”, brutalmente aggredito il 6 novembre scorso, è uscito dal coma artificiale nel quale era stato posto dopo l’aggressione a colpi di spranga di ferro. La notizia è stata diffusa dalla sua compagna Yevgenia Milova sul suo profilo Facebook e dal direttore dell’ospedale nel quale il giornalista si trova ricoverato. Oleg è cosciente, ma non può ancora parlare per via del macchinario che gli assicura la ventilazione artificiale, al quale è attaccato perché non in grado di respirare da solo. Gli inquirenti sperano che Kashi possa fornire indicazioni utili per arrestare i suoi due aggressori che lo hanno massacrato davanti alla propria abitazione, in via via Pjatnizkaja di Mosca, provocandogli la frattura delle gambe e della mandibola, oltre a lesioni interne.
Intanto, a Mosca, circa 500 persone hanno manifestato nelle vie del centro, soffermandosi in piazza Pushkin, per chiedere che “cessi il terrore” contro i giornalisti, dopo le brutali aggressioni commesse contro molti di loro, fra cui appunto quella ad Oleg Kashin. “Fermare il terrore!”, “Non abbiamo paura”, “Chi ha aggredito Oleg Kashin?”, “Chi aggredisce un giornalista aggredisce il suo lettore”, si poteva leggere sui loro striscioni. Molti manifestanti sventolavano una fotografia di Kashin. La manifestazione è stata autorizzata dal sindaco di Mosca, Serghej Sobjanin, che ha così interrotto il divieto che fino a qualche mese fa impediva ai cittadini di scendere in piazza.