ROMA – “Il direttore generale della Rai, Mauro Masi, ha annunciato l’avvio di un periodo di austerity per tutta l’azienda. Non entriamo nel merito dei provvedimenti annunciati, sui quali bene ha detto il segretario dell’Usigrai, Carlo Verna. Ma ci aspettiamo che coerentemente il direttore generale annunci l’accantonamento del suo proposito di voler proporre un esterno alla direzione di Rainews”. E’ quanto afferma il cdr di Rainews, in merito ai tagli annunciati dal dg della Rai, Mauro Masi. “Prendiamo troppo sul serio le preoccupazioni sui conti dell’azienda – si legge in una nota – per pensare che un atto così scellerato in questa fase economica possa essere semplicemente ipotizzato. E contestualmente ci aspettiamo che si metta la parola fine al mobbing di fatto attuato contro Rainews e si dia finalmente corpo ai progetti di rilancio più volte annunciati”. “Apprendiamo dall’audizione in commissione parlamentare di Vigilanza del direttore della Tgr, Alberto Maccari – sostiene ancora il cdr – che nei piani dell’azienda c’é una sempre maggiore sinergia tra Rainews e sedi regionali. Siamo pronti a sederci al tavolo della discussione: riteniamo che il patrimonio dell’informazione territoriale sia prezioso e decisivo per il canale all news del servizio pubblico radiotelevisivo. Quindi, ben venga un vera sinergia, fino anche a un rapporto prioritario e privilegiato. No secco invece a progetti di esproprio editoriale, come appaiono essere quelli fin qui paventati”.
Inoltre, l’assemblea di redazione di Rai Parlamento, all’unanimità, ha dato mandato al comitato di redazione “di proclamare lo stato di agitazione e di mettere in atto tutte le forme di protesta necessarie, fino ad arrivare alla proclamazione dello sciopero”. Lo spiega il cdr in una nota, sottolineando che “da oltre tre mesi Rai Parlamento è senza un direttore responsabile”. “La funzionalità della testata – ricorda il cdr – è stata assicurata dal senso di responsabilità dei due vicedirettori chiamati a turno nella reggenza e dalla professionalità dei giornalisti. Ora la misura è colma. Resta la grave incognita di chi ha la responsabilità di ciò che trasmettiamo ogni giorno. Una situazione senza precedenti”. Il comitato di redazione “denuncia con forza e con preoccupazione l’ennesimo rinvio della nomina del direttore responsabile di Rai Parlamento. Rinvio che conferma ancora una volta lo stato di immobilismo in cui versa l’azienda. Rai Parlamento assicura, oltre a due tg politico-parlamentari e a due rubriche settimanali, anche le dirette dal Parlamento e i programmi dell’accesso che ricadono nell’essenza stessa del servizio pubblico. Per questa ragione il cdr di Rai Parlamento fa anche appello alla presidenza e ai componenti della commissione parlamentare di Vigilanza sui servizi radiotelevisivi affinché facciano tutti i passi necessari per mettere fine a un vergognoso ritardo che penalizza la testata, il lavoro dei giornalisti e, soprattutto, i telespettatori del servizio pubblico”.
E’ stata, intanto, rinviata alla prossima riunione del consiglio di amministrazione della Rai la questione delle deleghe operative per i vertici dei canali digitali, in particolare Rai Educational, Rai 5, Rai 4 e Rai Ragazzi, di cui si doveva discutere ieri. La decisione sarebbe maturata anche alla luce dell’assenza di due consiglieri, Angelo Maria Petroni e Guglielmo Rositani. Rinvio anche per la vicenda legata alla causa pendente dell’ex direttore di Rai Fiction, Agostino Saccà, oggi in pensione (un contenzioso nato dopo la diffusione delle intercettazioni che provocarono la sospensione di Saccà e il suo trasferimento alla direzione commerciale).