Nicoletta Tamberlich (Ansa)
ROMA – I problemi che attualmente investono l’editoria giornalistica e che richiedono un disegno politico di intervento per dare ossigeno e slancio alle imprese: questo il tema centrale affrontato in una due giorni di colloqui dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Paolo Bonaiuti, e dal capo del Dipartimento editoria, Elisa Grande, con i rappresentati del settore (Fieg, Fnsi, Uspi, Aie, Mediacoop) per fare il punto sugli interventi necessari nel settore editoriale.
“Grazie a questi colloqui – ha spiegato Bonaiuti – abbiamo raccolto suggerimenti preziosi. Torneremo tra una decina di giorni ad incontraci”. Il sottosegretario illustrerà le richieste e i suggerimenti emersi “sia alla maggioranza e alle commissioni competenti sia all’opposizione”. Nel corso dell’incontro con la delegazione della Fieg, guidata da Carlo Malinconico, è emersa in particolare “la necessità di garantire il sostegno, in un momento di risorse pubbliche calanti, a quelle realtà editoriali concrete e con una reale consistenza di organico giornalistico e di diffusione effettiva. Una volta definito il quadro di riferimento, occorre però – ha insistito la Fieg – che le risorse al settore dell’editoria siano preservate garantendo, a chi spetta il contributo, il diritto a percepirlo e non un mero auspicio”.
La delegazione della Fnsi (il segretario Franco Siddi, il presidente Roberto Natale, il direttore Giancarlo Tartaglia) ha invocato “il ripristino urgente delle risorse improvvidamente negate all’editoria e riqualificare gli interventi pubblici a sostegno del pluralismo dell’informazione, con una seria riforma della legge di settore che abbia al centro il lavoro creativo e ideativo dei giornalisti, unica fonte essenziale del sistema”.
“Il Governo – ha evidenziato la Federazione della Stampa – deve porre riparo ai guasti creati, nel corso dell’anno, al settore con i tagli dei contributi diretti ai giornali di idee, a quelli di minoranze linguistiche o pubblicati all’estero e di quelli indiretti (tariffe postali per sei mesi inopinatamente triplicate)”.
In attesa della legge di riforma del settore, è la posizione espressa da Mediacoop, “é necessario costruire un percorso che scongiuri di arrivarci quando gran parte delle aziende avranno chiuso i battenti e quando oltre 4.000 tra giornalisti e poligrafici avranno perso il posto di lavoro”. Mediacoop rileva che Bonaiuti ha confermato che “allo stato attuale, nonostante il risparmio di oltre 200 milioni, effettuato con la soppressione delle tariffe postali agevolate per le aziende iscritte al Roc, per i contributi diretti ci sono a disposizione risorse soltanto per garantire il 40% dei contributi”. All’Aie Bonaiuti ha proposto in particolare “un tavolo di lavoro per approfondire organicamente e affrontare insieme i problemi del mondo del libro”, mentre l’Unione Stampa Periodica (Uspi) ha rappresentato al sottosegretario “la grande difficoltà in cui si trovano le onlus (e più in generale l’editoria no-profit) e la piccola editoria, che sono state le più colpite dalla crisi economica in atto, ed in particolare dalla sospensione delle agevolazioni tariffarie postali”.