
Il card. Tarcisio Bertone
CITTA’ DEL VATICANO – La stampa cattolica non deve “cedere alla tentazione, purtroppo sempre presente, di dare spazio a interessi di parte o settari – politici, economici o persino religiosi – per servire senza tradimenti soltanto quello che Manzoni chiamò ‘il santo vero’, la verità”. Lo ha detto ieri mattina il card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, nella messa celebrata nella basilica vaticana per il Congresso della stampa cattolica, in corso a Roma fino ad oggi.
Per il porporato, ”grande è la responsabilità dei media cattolici nei diversi Paesi. Come gli altri, sono chiamati a informare e formare, ma con il compito di contribuire all’annuncio di Cristo e all’apertura delle società a Dio”. Ma il compito dei media cattolici non si esaurisce qui perché essi devono anche essere capaci di mostrare ”la plausibilità del rapporto che lega ragione e fede in un confronto rispettoso e chiaro con le diverse posizioni presenti nel dibattito pubblico”.
L’opera dei giornalisti cattolici, ha detto il card. Bertone, ”attraverso l’inculturazione del Vangelo dentro il linguaggio giornalistico, tende a rendere i media più capaci di trasmettere e lasciare trasparire il messaggio evangelico. La vostra propria modalità di comunicare il Vangelo risponde ad un’urgente esigenza della fede oggi: l’esigenza che essa sia sempre più una fede pensata, per diventare chiave interpretativa e criterio valutativo di ciò che accade”.
”E’ a voi ben noto – ha continuato – che i media non sono mai del tutto mezzi ‘neutri’. Sono al contempo mezzo e messaggio, generando una nuova cultura; pertanto i responsabili dei processi comunicativi, come ha osservato il Santo Padre Benedetto XVI in occasione della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali dello scorso anno, sono chiamati a ‘promuovere una cultura di rispetto per la dignità e il valore della persona umana. E’ questa una delle strade nelle quali la Chiesa è chiamata ad esercitare una diaconia della cultura”.