
Mons. Salvatore Nunnari
COSENZA – La Chiesa calabrese sostiene in maniera incondizionata chi combatte ogni giorno contro il malaffare e la criminalità organizzata. I vescovi scendono in campo: la vita, i diritti umani non hanno prezzo. Attentati e intimidazioni – dicono – sono la dimostrazione di una subcultura e di una mentalità mafiosa, difficile da estirpare, che induce molti a sentirsi potenti e padroni degli altri e a non sopportare alcuna opposizione alle proprie richieste e al proprio interesse e predominio.
“La ‘ndrangheta c’è e non dobbiamo aver paura di dirlo, con forza. Ma mi fa più paura – dice mons. Salvatore Nunnari, arcivescovo della Diocesi di Cosenza-Bisignano – la manovalanza. Questi figlioli che crescono nella delinquenza restando, purtroppo, nel sommerso di questo nostro vivere civile. Perchè sono cani sciolti. E operano facendo anche del male. Ciò, naturalmente, non distoglie il mio pensiero da quella che deve essere la lotta costante, quotidiana, contro tutto ciò che è mafioso ed oscura la nostra civiltà”.
La Chiesa è vicina, con le sue preghiere a quanti, nella Magistratura e nelle altre Istituzioni – dicono i vescovi calabresi – si trovano a combattere questa straordinaria battaglia di libertà e di civiltà, è vicina a quanti non si lasciano intimidire e vanno avanti con coraggio. L’arcivescovo di Cosenza, giornalista pubblicista iscritto al Sindacato dei Giornalisti della Calabria ed all’Unione della Stampa Cattolica calabrese, promuove la cultura dell’umiltà, al servizio dello Stato.
“A me non piace quando si ostentano, con comunicati stampa, con discorsi mediatici, alcuni atteggiamenti. Lavorare nel silenzio e in profondità, questa è la magistratura che io ammiro. Così come le forze dell’ordine, impegnate a sradicare la malerba che rovina il bel giardino di questa nostra terra, di Cosenza, della sua provincia, della Calabria intera”.