La Federazione Internazionale dei giornalisti chiede chiarezza sull'esecuzione di Alberto Chakussanga

Giornalista assassinato in Angola

Gabriel Baglo, responsabile di Ifj Africa

LUANDA (Angola) – Il giornalista angolano Alberto Graves Chakussanga, 32 anni, è stato ucciso, all’interno della propria abitazione, a Viana, un sobborgo della capitale Luanda. Si tratta del primo giornalista ucciso, dal 2001, nel sud-ovest paese africano.
Lo hanno ammazzato a colpi di pistola, munita di silenziatore, sparati alla schiena. Secondo fonti locali, la polizia ha detto che Chakussanga è stato ucciso dopo una lunga conversazione con gli ignoti assassini. Chakussanga moderava un programma, nell’edizione settimanale in lingua Umbundu, sull’unica emittente indipendente del Paese, Radio Despertar, una stazione nata nel 2002 dopo l’accordo di pace tra il governo Mpla e l’opposizione Unita che la sostiene.
Chakussanga è stato anche docente presso la Facoltà di Arti e Scienze dell’Università Agostinho Neto di Stato e presso l’accademia di polizia angolana. Poche ore prima della sua morte, Chakussanga aveva lasciato la moglie incinta in ospedale, dove, poche ore dopo, ha dato alla luce un bambino.
La Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj), condannando duramente il barbaro assassinio, ha chiesto alle autorità angolane di fare chiarezza sul delitto e di impegnarsi a garantire il rispetto della libertà di stampa.
“Siamo veramente scioccati da questo assassinio insensato e la comunità mondiale dei giornalisti è seriamente preoccupata per il livello di insicurezza e di intolleranza in Angola”, ha detto Gabriel Baglo, responsabile di Ifj Africa Office. “Chiediamo che le autorità angolane e la magistratura di assicurare che gli assassini siano assicurati alla giustizia”.

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