È morto a Milano Guido Passalacqua, giornalista prima di Panorama e poi di Repubblica. Passalacqua, che aveva 67 anni, durante gli Anni di Piombo seguì le vicende dell’estremismo di sinistra e fu anche vittima di un attentato di un gruppo terroristico milanese, colpito alle gambe nel maggio del 1980.
Per il quotidiano romano, prima come redattore poi come inviato, raccontò, fin dagli esordi, l’evoluzione della Lega Nord dai primi anni Novanta fino ai giorni più recenti. Un’esperienza raccolta nel libro “Il vento della Padania”, la ricostruzione forse più completa della storia del movimento padano.
“Con Guido Passalacqua – ricorda la Federazione Nazionale della Stampa Italiana – scompare un giornalista testimone che, per la professione, ha dato tutto se stesso anche esponendo la propria persona a rischi, fino a risultare colpito dalla violenza terroristica che lo individuò come un ostacolo proprio per la sua attività di cronista.
Un tributo alla professione – evidenzia la Fnsi – pagato sulla propria carne, senza però arretrare dal comportamento di professionista attento ai fatti di cronaca e a cercare di individuarne gli elementi di sistema o che potessero essere generatori di nuovi fenomeni, sia politici che sociali. Un’attività, questa, che l’ha portato ad essere un cronista e molto di più, che aveva capito, in anticipo sui tempi, le svolte e la portata, tra l’altro, dell’irruzione della Lega nello scenario politico lombardo e nazionale.
La scomparsa di Guido Passalacqua – ricorda la Fnsi – definibile non retoricamente prematura, lascia ricordi e testimonianze importanti e l’espressione di una vita, professionale e umana, particolare”.
Con questo ricordo la Federazione della Stampa Italiana, si unisce, con commozione, al cordoglio dei familiari.