FIRENZE (Asca) – Oggi i media “sono allo stesso tempo una trappola ed una possibilità”, possono “essere usati per aggravare i conflitti e gli stereotipi” o viceversa “per promuovere il dialogo, aumentare la fiducia reciproca e la cooperazione fra cittadini e le rispettive comunità”.
E’ quanto affermano gli oltre cento giovani partecipanti al Campo Internazionale, promosso come ogni anno al Villaggio La Vela di Castiglion della Pescaia, dall’Opera per la gioventù “Giorgio La Pira”, assieme ad altre realtà associative (Fuci, Agesci, Ac, Gifra), alla Comunità ebraica di Firenze, ai Giovani musulmani d’Italia e ad alcuni partner internazionali. Una trentina i giovani stranieri, provenienti da Albania, Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Israele, Palestina e Russia. Per mantenere contatti e scambiarsi esperienze personali, “ma anche per comunicare con organizzazioni della società civile e governative” dei paesi di appartenenza e promuovere un cammino di riconciliazione e di pace, i giovani hanno creato su Internet una sorta di “Lavelabook”.
Sono stati, come scrivono ancora i partecipanti, “dieci giorni di confronto culturale, di convivenza, di accese discussioni, dibattiti e scambi d’opinione” che hanno permesso “una migliore comprensione fra le culture, condividendo diversità e esperienze uniche”. Il tema dibattuto è stato il “Ruolo dei nuovi media e della stampa”. Tra i relatori, l’ex premier Romano Prodi, che si è sottoposto a due ore di confronto con i giovani sui temi della politica internazionale, il rabbino capo di Firenze Joseph Levi, l’imam Ezzedin Elzir, presidente dell’Ucoii, l’ex assessore regionale Massimo Toschi, il vescovo emerito di Fiesole, Luciano Giovannetti e i giornalisti Gad Lerner e Filomeno Lopes.
I giovani chiedono più attenzione ai temi della pace