ROMA (Asca) – “Politicamente un protagonista della vita italiana degli ultimi 60 anni, e in particolare un propulsore della nascita della seconda Repubblica.
Professionalmente (era giornalista pure lui, sia pure di fresca data, iscritto come pubblicista dal 20 ottobre 2003 e socio onorario dell’Associazione stampa sarda) un paladino della libertà di stampa.
E’ in questa sua duplice veste che il segretario nazionale della Fnsi, Franco Siddi, ama ricordare il presidente emerito Francesco Cossiga, morto oggi a Roma.
”Con lui scompare il vero protagonista della costruzione della seconda Repubblica, un’opera che lo ha visto attore assoluto nella certificazione della chiusura di un ciclo storico, quello della prima Repubblica, e propulsore dell’apertura della seconda Repubblica, che resta incompiuta, non solo per lui.
Aveva capito – aggiunge Siddi – come bisognasse chiudere i conti anche in Italia, dopo la caduta del muro di Berlino, con la prima fase storica del dopoguerra. E non esitò per questo a ricorre anche al celebre piccone, che tante controversie scatenò. Fu una figura protagonista della politica italiana degli ultimi 60 anni, dal versante cattolico sardo, alla rivolta dei giovani turchi, alla vita nelle istituzioni, da rigoroso anticomunista a fervente testimone del dialogo tra culture politiche, a cui portava il suo spirito liberale. Non bisogna dimenticare come lui fu l’uomo del dialogo ai tempi ad esempio della battaglia sul divorzio o sul patto Atlantico”.
“Contemporaneamente – aggiunge Franco Siddi – non posso non ricordare la figura di Cossiga anche dal versamente dell’impegno primario del giornalismo per la libertà di stampa, che ha sempre trovato in Cossiga una fonte di impegno, una personalità da raccontare e criticare, e da cui essere criticati, ma sempre nel riconoscimento del ruolo essenziale della libertà di stampa. Ricordo tre anni fa quando venne da noi nel nostro salone a sostenerci nella nostra battaglia per la modifica dell’allora ddl Mastella sulle intercettazioni. In quella occasione ci disse una cosa su tutte: “Dovete rivendicare, queste le sue parole, il vostro diritto di non andare d’accordo con i poteri, ed ai poteri di non essere d’accordo con voi, perché quando invece accade che i poteri sono contenti della stampa vuol dire che qualche cosa non va sul piano della libertà. Non c’è libertà di stampa là dove non vi è sacralità del fatto, perché è contro la deontologia del giornalismo affermare ciò che non è o negare quello che c’è”.
Il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, ricorda Francesco Cossiga