Da quindici anni la voce di Giovanni Scaramuzzino ci accompagna nelle grandi avventure sportive e umane degli atleti italiani e di tutto il mondo: le Olimpiadi di Atene e di Pechino, le grandi corse ciclistiche, le domenicali cronache di “Tutto il calcio minuto per minuto”, fino ai Mondiali di calcio in Sudafrica, ci arrivano attraverso la sua cordiale professionalità e sensibilità. Testimone appassionato di tante vicende, grandi e piccole, che non tutte possono trovare spazio nella concitazione della quotidianità, ora ci racconta queste storie che ha conservato negli occhi e sui suoi block notes: dalle infantili partite negli stadi del Sud alle arrampicate ciclistiche di campioni dalle gambe esauste ma dal cuore fiero. E lo fa sulla carta, perchè scripta manent.
Per farlo, riunisce con la fantasia (ma non troppo) i suoi “eroi” in una ideale serata di premiazione, e concede loro il tempo di parlare: al campione affermato e al telecronista di grido, ma anche al poliziotto tifoso, all’arbitro di basket, alla tennista outside…Finalmente.
Giovanni Scaramuzzino, giornalista sportivo nato a Reggio Calabria il 29 novembre 1967, ha legato il suo nome soprattutto al ciclismo divenendo una delle voci ufficiali di Radio Rai insieme a Roberto Collini, Emanuele Dotto e Antonello Orlando. Al seguito del Giro d’Italia dal 1996, del Tour de France e delle grandi classiche dal 1998, radio-trasmette in diretta le fasi finali delle corse dalla sella di una moto, un’esperienza particolarissima descritta in un suo libro dal titolo: “Fino all’ultimo chilometro. Il Giro d’Italia da una motocicletta” (Geo Edizioni, 2005). Già telecronista delle partite del campionato di calcio di Serie A per “La Grande Giostra dei Gol” di Rai-International, è poi passato in pianta stabile a Radio Rai. Per questa testata, Giovanni Scaramuzzino ha seguito da inviato i Giochi della XXVIII Olimpiade ad Atene e quelli della XXIX Olimpiade di Pechino. E’ una delle voci della storica trasmissione “Tutto il calcio minuto per minuto” e uno dei radiocronisti inviati in Sud Africa per raccontare in diretta dai vari stadi le partite del Mondiale 2010.
Stavolta esce un vero e proprio romanzo sportivo dai tratti insieme delicati e suggestivamente profondi, a metà strada tra “Radio Days” di Woody Allen e le radiocronache del Terzo Millennio. Nell’epoca in cui nello sport domina il tema dei diritti, a cominciare da quelli televisivi, è bello che qualcuno si ricordi anche dei doveri.
Lo ha pubblicato la Sei editrice di Torino e si intitola: “Come quando ascoltiamo le partite alla radio. Storie di sport minuto per minuto” (pp. 210, Euro 12).
Decine di storie che si intersecano con i protagonisti che ruotano attorno al mondo dello sport attuale con richiami al passato, anche alle radiocronache pomeridiane della domenica che hanno accompagnato diverse generazioni di italiani. Il Genoa Cricket and Football Club, da parte sua, era già nato quando la radio non era ancora stata inventata. E anche Giovannino De Prà, classe 1900, ruolo portiere, la cui storia viene descritta come esempio: tentato, anche allora funzionava così, dalle sirene delle grandi squadre rispose che lui era nato genoano e non si vedeva con un’altra maglia con un’unica eccezione, quella della Nazionale.
Così, da un Gran Gala sportivo di fine anno nascono pagine bellissime legate ai personaggi delle varie discipline che finalmente, volenti o costretti, gettano la maschera e si raccontano a fondo, comprese le loro debolezze, senza più fronzoli. Il tutto è armonicamente legato all’ascolto di una partita alla radio che accompagna – non soltanto come sottofondo – i protagonisti. Vicende e personaggi che si intrecciano incredibilmente: c’è tempo per sorridere e commuoversi, per guardare con speranza al futuro con le frequenze di una cronaca alla radio che compone, tutt’altro che inaspettatamente, note soavi. In poche parole: un libro da non perdere per chi ama lo sport nella sua forma più vera. Ci eravamo quasi dimenticati che potessero essere scritte e raccontate storie così.