ROMA – Sono la napoletana Maria Chiara Aulisio ed il romano Ugo Armati gli ultimi due componenti del Comitato Esecutivo dell’Ordine dei Giornalisti. Li ha eletti il Consiglio nazionale, riunito oggi all’Hotel Ergife di Roma, dopo la “rivolta” che, il 24 giugno scorso, aveva fatto saltare l’accordo tra il presidente eletto, Enzo Iacopino, ed il candidato dell’opposizione, Giorgio Balzoni, che prevedeva la spartizione delle poltrone dell’Esecutivo nazionale a favore del primo per 5-4. Dall’urna era, infatti, uscita una maggioranza completamente diversa, grazie alla quale la cosiddetta “lista Balzoni” aveva ribaltato la situazione passando in vantaggio per 4-3. Col presidente Iacopino: il vice Enrico Paissan ed il componente Fabio Benati; con Balzoni: il segretario Giancarlo Ghirra, il tesoriere Nicola Marini ed i componenti Fiorenza Sarzanini e Marco Roncalli. Una situazione pesante, per Enzo Iacopino, che aveva visto naufragare la maggioranza che lo aveva designato, sempre più convinta che sarebbe stato meglio confermare per la quarta volta Lorenzo Del Boca.Tra accordi sotto banco, promesse non mantenute e tradimenti, della “squadra” presentata in via Parigi, l’unico a mettere al sicuro la propria poltrona è stato Iacopino. Affondati il vice presidente Gennaro Guida, il segretario Michele Partipilo ed il tesoriere Ugo Armati. Per gli ultimi due, addirittura, Iacopino aveva dato un ordine tassativo: “O passano o mi dimetto”. Ma in Italia, si sa, le dimissioni –quelle vere – vengono invocate soltanto nei confronti degli altri.
Oggi, all’Ergife, presenti 122 consiglieri nazionali su 150, la Aulisio ha ottenuto 91 voti ed Armati 80. Dall’urna anche 18 voti per l’ex componente dell’Esecutivo, Sabrina Talarico, 4 per Paolo Tomassone, che al primo turno aveva riportato 21 voti decretando il mancato raggiungimento del quorum per Armati, 6 schede bianche, 3 nulle e diversi voti dispersi. Per Armati, infatti, si tratta di un ripescaggio, servito a tamponare la trombatura a tesoriere e la mancata elezione al primo turno.
Si sa che la Aulisio – per sua stessa ammissione – ufficialmente è con Balzoni, ragion per cui aveva inizialmente rifiutato il posto in Esecutivo offertole da Iacopino. Si sa anche, per bocca del vice presidente dell’Ordine della Campania, Mimmo Falco, che “la Aulisio non appartiene ai nove pubblicisti della Campania, la cui posizione è stata chiaramente espressa nel documento consegnato a tutti i consiglieri nazionali e pubblicato da Giornalisti Calabria”. Si sa, infine, che stamane ha partecipato, al fianco di Iacopino, alla riunione dallo stesso convocata perché “sarebbe bello – sono le parole del presidente – dimostrare che siamo maggioranza visto che gli altri scrivono che sono 54”. Riunione alla quale hanno partecipato in 28, ovvero dieci in meno di quelli presenti alla riunione di Balzoni (38).
Adesso, ufficialmente, Iacopino nell’Esecutivo sarebbe in minoranza per 5-4. Certo è che, da come si erano messe le cose, gli è andata meglio di quanto sperasse, anche se, nel corso della riunione, ha ostentato una maggioranza con un margine di vantaggio di 22 voti. Di sicuro, in Consiglio nazionale, il partito di maggioranza assoluta è ormai quello dei delusi e degli scontenti. Critiche sono state mosse a Iacopino da quel che rimane della sua stessa maggioranza, quando si è trattato di discutere delle commissioni, che il presidente ha messo all’ordine del giorno probabilmente per costringere i più a non disertare la votazione per l’Esecutivo.
“Siamo allo sfascio”, ha detto Cosimo Bruno, calcando la mano sulle dure critiche del pugliese Vito Scisci. E adesso? Che Iacopino non abbia alcuna intenzione di dimettersi lo si è capito subito. Ha detto tutto e fatto il contrario di tutto. Com’è difficile difendere quest’Ordine dei Giornalisti. In molti l’hanno già capito e promettono uno scatto d’orgoglio. La parola al Consiglio nazionale.