ROMA – Il mondo della stampa, giornalisti ed editori insieme, è pronto a scendere in piazza per dire “No al silenzio di Stato”. E’ con questo slogan che prenderà il via, oggi, dalle 17 alle 21, in Piazza Navona, una delle manifestazioni più imponenti messe in campo dai professionisti dell’informazione nel nostro Paese. Una protesta, i cui confini continuano ad allargarsi a macchia d’olio, che, nelle intenzioni della Fnsi, la Federazione Nazionale della Stampa, tra i principali promotori dell’iniziativa, servirà a spiegare perchè il decreto di legge Alfano sulle intercettazioni viene definito “legge bavaglio”.
Un’etichetta che non mira a creare l’effetto, ma che, stando ai numeri previsti per la giornata odierna (a Piazza Navona sono attesi giornalisti, editori, attori, tra cui Massimo Ghini e Leo Gullotta, e, in collegamento video, Dario Fo), ha saputo riunire, con un’unica preoccupazione, intere compagini, soverchiando i colori e i variegati interessi delle bandiere politiche.
“La libertà di informazione è un bene pubblico irrinunciabile – hanno detto, all’unisono, Franco Siddi, segretario della Fnsi, Roberto Natale, presidente della Federazione, ed Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei Giornalisti, nella conferenza stampa convocata ieri per presentare l’evento – e per questo la lotta e le iniziative incessanti contro il ddl Alfano sono riusciti a rendere compatti i giornalisti, radunando attorno a loro le associazioni e i cittadini che vogliono difendere la Costituzione”.
Per permettere a chiunque di partecipare alla grande protesta in nome della libertà di stampa, la Fnsi ha messo in cantiere un’ulteriore iniziativa: sul sito della Federazione è attivo un contatto pay pall, per consentire a chi non potrà essere fisicamente a Piazza Navona di contribuire, con 3 euro, in prima persona, alla lotta che coinvolge tutti”. La manifestazione sarà, inoltre, trasmessa in diretta tv da Rainews24 e Skytg24, Youdem, e, sul web, da Repubblica.it, Corriere.it, e numerose micro webtv.