
Corrado Calabrò
ROMA – L’Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), presieduta da Corrado Calabrò, ha reso noto oggi il Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per il servizio di radiodiffusione televisiva terrestre in tecnica digitale.
L’Autorità, a conclusione delle riunioni del Consiglio del 3 giugno e del 15 giugno scorsi, sottolinea che “il Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione televisiva terrestre in tecnica digitale si conforma ai principi di uso pluralistico ed efficiente dello spettro radioelettrico e alle raccomandazioni e decisioni assunte in sede comunitaria, nel rispetto delle norme legislative e regolamentari”, identificando il numero delle reti televisive nazionali digitali terrestri e correlate frequenze e riservando almeno un terzo delle frequenze pianificabili alle emittenti televisive locali, secondo i criteri in precedenza indicati.
Il provvedimento individua 25 reti nazionali digitali terrestri e relative frequenze associate: 16 reti in tecnica DVB-T, 3 reti in tecnica DVB-H, con vincolo di destinazione d’uso sulla base delle deliberazioni dell’Autorità, 5 reti in tecnica DVB-T e 1 rete in tecnica DVB-H. L’elenco delle frequenze è rivedibile alla luce della necessità di compatibilizzazione derivanti dall’evoluzione delle negoziazioni di coordinamento internazionale.
La struttura è tale da assicurare l’equivalenza delle reti previste, anche tenendo conto dei vincoli del coordinamento internazionale, e comunque da garantire, per ciascuna di esse, coperture tra loro equivalenti approssimativamente pari all’80% del territorio nazionale. Tali reti sono realizzate in tecnica SFN, prevedendo l’uso della medesima frequenza su tutto il territorio nazionale, fatti salvi i casi in cui la frequenza indicata, in una specifica area tecnica, può essere sostituita con una frequenza alternativa, da utilizzare comunque in tecnica SFN sull’intera area tecnica. Laddove avvenga la sostituzione della frequenza indicata con una frequenza alternativa, la frequenza sostituita non è nella disponibilità dell’operatore nazionale e viene utilizzata per la pianificazione in ambito locale.
Per le specifiche esigenze del servizio pubblico radiotelevisivo, è previsto l’utilizzo di tre frequenze della banda VHF in uso esclusivo e di una frequenza in banda UHF distinta per regione. Di esse, due frequenze della banda VHF e una frequenza in banda UHF sono destinate al multiplex di servizio pubblico e una frequenza della banda VHF è destinata per lo sviluppo di servizi televisivi innovativi (DVB-H/DVB-T2). Per ciascuna area tecnica, almeno un terzo delle frequenze pianificabili è destinato all’emittenza locale.
Al fine di coniugare il massimo grado di pluralismo del sistema televisivo a livello locale con la massima efficienza allocativa, l’identificazione di dettaglio delle reti da destinare all’emittenza locale in ciascuna area tecnica è effettuata, nel rispetto dei criteri, attraverso un procedimento nell’ambito della quale è convocato dall’Autorità, d’intesa con il Ministero dello sviluppo economico, per ciascuna area tecnica un tavolo tecnico, ove necessario congiunto per più aree tecniche, con i soggetti nei confronti dei quali il procedimento è destinato a produrre effetti.
All’esito di ciascun tavolo tecnico l’Autorità adotta una delibera di pianificazione per area tecnica, fermo restando che spetterà al Ministero dello sviluppo economico l’assegnazione ai soggetti abilitati dei diritti di uso delle frequenze, i quali sono comunque sottoposti ai vincoli di uso efficiente della risorsa radioelettrica e di utilizzo effettivo della capacità trasmissiva per la trasmissione di programmi, come definiti dal vigente ordinamento.
In sede di attuazione del Piano di assegnazione, anche tenendo conto degli atti presupposti, l’Agcom si riserva di apportare le eventuali modificazioni ed integrazioni alle delibere di pianificazione per area tecnica già adottate. In ciascuna area tecnica, le frequenze non utilizzate in conformità con quanto previsto dalla normativa vigente, quelle non necessarie e quelle non assegnate concorrono alla riorganizzazione dello spettro radio ai fini della costituzione di un dividendo digitale “esterno”, in linea con gli obiettivi comunitari di utilizzazione di parte dello spettro UHF per i servizi di telecomunicazioni.Tabella