ROMA – Al di là dell’accordo, l’elezione di Nicola Marini a tesoriere era pressoché scontata. In tempi non sospetti, tanti tra gli uomini della squadra di Iacopino non avevano fatto mistero di essere intenzionati a votare per il tesoriere uscente. Serio, preciso, puntuale, simpatico ma, soprattutto, una persona perbene. Il consenso bipartisan era, dunque, scontato. Dei 127 votanti, ben 106 hanno espresso, infatti, il loro consenso a Nicola Marini.
In 4 hanno votato, comunque, per Ugo Armati, l’uomo di Gino Falleri inserito nella squadra di Enzo Iacopino per espressa volontà dei pubblicisti romani che lo avrebbero voluto tesoriere. Inoltre, 2 voti per Michele Partipilo, 8 schede bianche e 1 nulla.
Membro del Consiglio nazionale dell’Ordine dal 1998, Marini, per tre mandati è stato vice presidente della Commissione Ricorsi (presieduta dal compianto calabrese Saro Ocera) e, nell’ultimo triennio, ha ricoperto la carica di tesoriere. Laureato in Scienze Politiche, ha lavorato nella redazione de Il Tempo di Pescara e dal 1988 in RAI, nella sede regionale dell’Abruzzo, dove attualmente ricopre la qualifica di vice caporedattore.
Si passa alla votazione dell’Esecutivo. Il “pizzino” distribuito ai votanti prevede, per i professionisti: Fabio Benati, Fabrizio Morviducci (lista Iacopino) e Fiorenza Sarzanini (lista Balzoni); per i pubblicisti: Ugo Armati (lista Iacopino) e Marco Roncalli (lista Balzoni). Infine, per i Revisori dei Conti: Enrico Clemente, Giuseppe Gallizzi (professionisti) e Sergio Torta (pubblicisti). In quest’ultimo caso si tratta di uomini schierati con Iacopino, in quanto Balzoni, sin dall’inizio, non ha fatto circolare alcun nome. Nella prima votazione, per essere eletti bisogna raggiungere il quorum di 76 voti. Nella seconda è sufficiente la maggioranza semplice.