REGGIO CALABRIA – E’ una soddisfazione, quella del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, che va ad affiancarsi a quella dei quattro colleghi che, licenziati nel 2007 da Radio Telespazio Calabria (oggi Telespazio Tv), si sono visti confermare in appello l’illegittimità del provvedimento che, per due anni e mezzo, li ha lasciati senza lavoro e senza stipendio. La Corte d’Appello di Catanzaro (presidente Ammirata, consiglieri Roberti e Portale) ha, infatti, respinto il ricorso presentato dall’emittente televisiva, confermando la sentenza di primo grado con la quale, nel settembre 2008, il Tribunale di Catanzaro aveva dichiarato illegittimi i licenziamenti dei giornalisti Gabriele Bianco, Nico De Luca, Davide Lamanna e Alfonso Scalzo, assistiti dall’avv. Crescenzio Santuori, ai quali sono stati riconosciuti il diritto al reintegro sul posto di lavoro ed il pagamento degli arretrati “per forzata ed ingiusta inattività”.
Ora la sentenza di conferma, a chiudere una vicenda che il segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, sin dal primo momento ha definito “allucinante: non è certo attraverso l’azzeramento della redazione che si risolvono i problemi di un’azienda che, dopo aver rappresentato per decenni un fiore all’occhiello nel panorama dell’emittenza radiotelevisiva locale, grazie alla lungimiranza e agli sforzi del compianto Tony Boemi “senior”, si è poi caratterizzata soltanto per le lotte intestine all’interno del Consiglio d’Amministrazione. Lotte che – continua Parisi – hanno portato ad uno stato di confusione generale, con l’unico risultato di lasciare la redazione in uno stato di abbandono, dequalificando il servizio offerto ai cittadini”.
La vicenda ha del paradossale: con la sciagurata politica dei licenziamenti messa in atto da Telespazio, si è passati dai nove giornalisti in organico nell’aprile del 2007, prima a tre, poi al solo direttore-editore Tony Boemi “junior”.
“Di fatto, però, l’emittente, – incalza il segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria – pur negando il reintegro dei quattro colleghi licenziati che hanno impugnato la sentenza, ha continuato a trasmettere, utilizzando personale esterno per i servizi giornalistici. Un autentico schiaffo a quanti, con dedizione e professionalità, hanno speso gli anni migliori della loro vita a dar lustro ad un’emittente che, un tempo, rappresentava l’azienda televisiva più importante della regione”.