Massimo Marrelli morto assieme ai dipendenti che lavoravano nella sua villa

Sepolti vivi editore di Esperia Tv e 3 operai

Massimo Marrelli

ISOLA CAPO RIZZUTO (Crotone) – Soffocati sotto la terra, in uno scavo profondo circa sette metri e dove era stato posizionato un tubo per il collettamento della rete fognaria. Sono morti così Massimo Marrelli, 59 anni, editore di Esperia Tv e imprenditore nel settore della sanità ed in quello agricolo, Santo Bruno, 53 anni, muratore di Isola Capo Rizzuto, Luigi Ennio Colacino, 45 anni, bracciante agricolo di Cutro, Mario Cristofaro, 49 anni, manovale di Crotone.
Una tragedia che si è consumata nella notte di sabato, quando i quattro, insieme ad altri operai, stavano lavorando per la riparazione della condotta nella tenuta di Marrelli, in località Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto, via delle Calle, alle porte di Crotone. Un lavoro iniziato in giornata e proseguito per diverse ore, fino a quando la terra posta a lato per lo scavo è franata sopra le quattro persone che in quel momento si trovavano dentro il cunicolo, seppellendole mentre erano ancora in piedi.
Sono stati gli operai rimasti illesi a lanciare l’allarme ed a far partire i soccorsi. Sul posto sono intervenuti subito i vigili del fuoco ed i carabinieri della Tenenza di Isola Capo Rizzuto e del comando cittadino di Crotone, che, insieme agli operai presenti, hanno iniziato a scavare per cercare di estrarre vive le quattro persone sepolte. Tentativo vano.
Solo all’alba sono terminate le operazioni di recupero delle salme, anche a causa del maltempo che intanto si era abbattuto su tutti la zona. Per loro, quindi, non c’è stato nulla da fare, mentre la Procura della Repubblica di Crotone ha aperto un’indagine sull’accaduto. Pare che tutti gli operai presenti sul posto fossero dipendenti del Gruppo Marrelli, impegnati nei turni per riparare la condotta fognaria che aveva creato anche problemi nella residenza di Massimo Marrelli.
Massimo Marrelli era a capo di un gruppo imprenditoriale con interessi prevalenti nel campo della sanità, ma anche in agricoltura e nell’editoria. Aziende seguite insieme alla moglie, Antonella Stasi, 52 anni, architetto ed imprenditrice, che ha ricoperto la carica di vicepresidente della Regione Calabria dal 2010 al 2014, oltre che di presidente facente funzioni dal 29 aprile al 9 dicembre 2014 a causa delle dimissioni dell’allora presidente Giuseppe Scopelliti.
Ora saranno le indagini dei carabinieri a ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente sul lavoro, mentre la Protezione civile della Calabria ha evidenziato che la tragedia sarebbe stata provocata da “un movimento di terra innescato da un incauto sbancamento”. (agi)

Trovati in piedi con mani alzate

In piedi, con le mani alzate nell’ultimo tentativo di proteggersi il viso. Così sono stati trovati l’imprenditore Massimo Marrelli ed i suoi tre operai Santo Bruno, muratore, Luigi Ennio Colacino, bracciante agricolo, e Mario Cristoforo, manovale, morti travolti da una massa di terra. I quattro, secondo la ricostruzione, stavano lavorando alla messa in opera di un collettore della rete fognaria della tenuta agricola di Marrelli “Verdi praterie” dove l’imprenditore ha anche la villa personale.
La rete fognaria era stata danneggiata nei giorni scorsi dal maltempo provocando una fuoriuscita che aveva invaso un seminterrato della villa. I lavori, realizzati dagli operai del gruppo Marrelli, erano iniziati ieri e, a quanto pare, stavano andando avanti con una serie di turnazioni. Con i mezzi meccanici dell’azienda era stato realizzato uno scavo di circa sette metri di profondità per il passaggio di un tubo della fognatura.
I tre operai erano scesi nello scavo per effettuare la posa dell’ultimo tubo. Con loro anche Massimo Marrelli che, come era nella sua indole, partecipava attivamente a tutti i lavori che riguardavano le sue aziende. Lo scavo aveva una parete in argilla ed un’altra di terreno di riporto. E sarebbe stata proprio questa ultima a franare, seppellendo i quattro che non hanno avuto neppure il tempo di reagire, morendo soffocati.
I corpi sono stati recuperati nella notte dai Vigili del fuoco del Comando provinciale di Crotone che, insieme ai carabinieri, hanno operato in condizioni di difficoltà a causa delle forti piogge cadute sulla zona.
Sull’accaduto stanno indagando, con il coordinamento del sostituto procuratore della Repubblica di Crotone Andrea Corvino, i carabinieri della compagnia di Crotone con il supporto del personale dell’Ispettorato del lavoro e della sezione rilievi del Nucleo investigativo del Comando provinciale. Il magistrato ha disposto la restituzione delle salme alle famiglie. (ansa)

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