Parisi (Fnsi) al convegno Fiaba per una Carta deontologica sulla ridotta mobilità

“Disabilità non è sinonimo di diversità”

    Carlo Parisi

ROMA – “I giornalisti giocano un ruolo importante nel trattare il tema della disabilità o, meglio, della ridotta mobilità perché il vero problema è culturale”. Lo ha ribadito il segretario generale aggiunto della Fnsi, Carlo Parisi, intervenendo stamane all’Università Lumsa di Roma, in occasione del convegno su “La Carta deontologica delle Prm in rapporto al testo unico dei doveri del giornalista per una nuova deontologia sulle disabilità”, promosso dal Fondo Italiano per l’Abbattimento delle Barriere Architettoniche (Fiaba), in collaborazione con l’ateneo e l’Ordine dei giornalisti del Lazio e con il patrocinio della Federazione Nazionale della Stampa.
Richiamando “l’alto senso di responsabilità da cui i giornalisti non possono prescindere quando raccontano fatti e storie in cui il protagonista è una persona con ridotta mobilità, per utilizzare il termine più accreditato in ambito internazionale”, il segretario generale aggiunto della Fnsi ha evidenziato l’opportunità di privilegiare “la straordinarietà, quella sì davvero diversa, di persone come Giusy Versace e Alex Zanardi, la cui determinazione, forza e solarità sono da esempio per tutti noi”.
“Ecco che nel riportare la notizia di un trionfo sportivo di Zanardi o della Versace – ha fatto notare Carlo Parisi – i giornalisti devono rimarcare l’aspetto più importante della notizia stessa che, in casi come questi, non è certo rappresentato dalla diversità, ma dall’eccellenza. Fermo restando che al centro dell’interesse – di chi scrive e di chi legge – dev’esserci sempre la persona: dovere del giornalista è, dunque, quello di raccontarne le azioni senza indugiare su particolari che, in molti casi, nulla tolgono e nulla aggiungono alla notizia”.
Ad approfondire l’importanza del rispetto della dignità della persona ed a confrontarsi sulla necessità di rinnovare l’etica professionale del mondo dell’informazione sulla disabilità, nell’ottica di approdare ad una Carta deontologica condivisa, sono stati, tra gli altri, il presidente di Fiaba, Giuseppe Trieste, e il presidente dell’Odg del Lazio, Paola Spadari. (giornalistitalia.it)

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