Fuori Luigi Maria Chiappetta e Simona Musco del quotidiano Cronache delle Calabrie

Crotone Calcio: stadio negato a due giornalisti

CROTONE – Penultimo in classifica a 9 punti dalla zona salvezza, ma già retrocesso in materia di stile e accoglienza nei confronti di due giornalisti che si erano recati allo Stadio “Ezio Scida” di Crotone non certo per entrare “a scrocco”, ma per garantire i servizi ai lettori del quotidiano “Cronache delle Calabrie” diretto da Paolo Guzzanti.
Nel recupero della diciottesima giornata del campionato di Serie A di calcio, ieri a Crotone era di scena la capolista Juventus, ma i colleghi Luigi Maria Chiappetta e Simona Musco quella partita non potranno mai raccontarla ai loro lettori perché privati non solo del diritto di cronaca, ma anche della loro dignità di giornalisti.
Ai due giornalisti è stato, infatti, negato l’ingresso allo stadio della città pitagorica. Il motivo lo ha spiegato loro il capo ufficio stampa del Crotone Calcio, Alessio Masi, secondo il quale il quotidiano non poteva assistere al match perché «ci sono testate più importanti. Lei sarà di Eccellenza – ha detto rivolgendosi a Chiappetta e alludendo alla categoria calcistica inferiore – tornatevene a Cosenza».
Una risposta che ha mandato su tutte le furie Chiappetta e Musco, giunti a Crotone dalla redazione di Cosenza per svolgere il loro lavoro. I due giornalisti avevano seguito tutta la trafila per essere accreditati. Seguite le indicazioni che la società del Crotone fornisce attraverso il proprio sito, Chiappetta e Musco avevano, infatti, inviato la richiesta di accredito senza ricevere alcuna comunicazione circa una eventuale esclusione dalla tribuna stampa. Anzi, sempre sul sito web del Crotone, viene specificato che se i giornalisti non ricevono comunicazioni, vale il silenzio-assenso che li accredita automaticamente all’evento.
Arrivati allo stadio Scida, i giornalisti di Cronache delle Calabrie si sono recati dall’addetto alla consegna degli accrediti che ha loro comunicato l’esclusione. Chiappetta e Musco hanno, allora, chiesto di poter parlare con un responsabile e, telefonicamente, si sono messi in contatto con Masi che ha candidamente detto loro che preferiva «fare entrare altri giornali al posto del vostro, mica posso lasciare fuori la Gazzetta dello Sport». Non contento, Masi ha accusato i due giornalisti di essere lì “solo” perché c’era la Juve (quando, invece, Cronache delle Calabrie riporta ogni giorno un pezzo sul Crotone Calcio proprio a firma di Chiappetta), rimproverando che non c’è spazio per quelli che non «scrivono sempre sul Crotone». Inutile dire che mentre i colleghi del quotidiano cartaceo venivano esclusi dallo stadio, altri appartenenti a siti senza alcun giornalista dipendente venivano regolarmente fatti accomodare per seguire la partirà fra pitagorici e bianconeri.
Non è la prima volta che il Crotone Calcio si comporta in maniera decisamente poco ortodossa nei confronti della stampa. Ad agosto è toccato al Corriere della Calabria, altra testata con giornalisti dipendenti, che si è visto negare l’ingresso allo stadio San Vito-Marulla di Cosenza in occasione dell’amichevole fra Crotone e Atletico Madrid. Nell’occasione, il segretario generale aggiunto della Fnsi, Carlo Parisi, e il commissario regionale dell’Ussi Calabria, Franco Pellicanò, non avevano esitato a manifestare il loro rammarico per l’episodio che, di fatto, smentiva i buoni propositi espressi dal Crotone in occasione dell’assemblea dei giornalisti sportivi crotonesi, svoltasi nel giugno scorso alla “Casa della Cultura”. Incontro promosso dal giornalista Virgilio Squillace per conto del Sindacato Giornalisti della Calabria e dell’Ussi Calabria, al quale avevano partecipato, tra gli altri, il responsabile regionale dell’Ussi Franco Pellicanò, il vice Antonio Lopez ed il vicesegretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Andrea Musmeci.
Presenti gli addetti stampa della società Fc Crotone, Alessio Masi e Luciano Ierardi, nell’occasione era emersa chiaramente la volontà di accreditare alle partite di Serie A soltanto i giornalisti veri e metterli nelle condizioni di svolgere al meglio il proprio lavoro.
Un’operazione semplice, ma soprattutto doverosa a tutela di quanti si recano allo stadio per lavorare, non certo per assistere gratuitamente alla partita. Il protocollo c’è. L’ha redatto anni fa il segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, attuale segretario generale aggiunto della Fnsi, facendolo adottare alle principali società sportive calabresi. Basta adottarlo. Non per fare clientelismo, ma per garantire il diritto di cronaca, nel rispetto dei giornalisti e dei lettori. (giornalistitalia.it)

Francesco Cangemi

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