Celebrata a Catanzaro la Giornata regionale dei giornalisti cattolici della Calabria

Giornalisti comunicatori di verità, non di bufale

Antonio Gaspari, Luciano Regolo, mons. Vincenzo Bertolone, Giuseppe Soluri, Carlo Parisi e don Giovanni Scarpino

CATANZARO – «Siate comunicatori sani di verità e non di bufale, integrando il messaggio del Vangelo con i cambiamenti e lo sviluppo della tecnologia all’interno dei media che influenzano il pensiero collettivo e determinano, così, la necessità di una condotta sensibile e vera da parte di chi ha il compito professionale di informare, tenendo però conto del cuore di chi, dall’altra parte, ascolta». Questo, in sintesi, il messaggio rivolto da mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace e presidente della Conferenza Episcopale Calabra, nell’omelia pronunciata ieri, alla Chiesa del Monte di Catanzaro, per la “Giornata regionale dei giornalisti cattolici della Calabria”, in occasione della festa di San Francesco di Sales, vescovo e dottore della Chiesa, patrono dei giornalisti, degli scrittori e degli operatori della comunicazione sociale.
La giornata, promossa, come da tradizione, dalla Sezione “Natuzza Evolo” dell’Ucsi Calabria, è stata organizza dalla Commissione Regionale per la Cultura e le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Calabra e dall’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace, con il patrocinio dell’Ordine, del Sindacato dei Giornalisti della Calabria e della Fisc Calabria.
Al termine della funzione religiosa, nell’aula Sancti Petri dell’Arcivescovado catanzarese, il dibattito, moderato da don Giovanni Scarpino, direttore dell’Ufficio regionale per le comunicazioni sociali, al quale hanno partecipato, accanto a mons. Bertolone, il segretario generale aggiunto della Fnsi, Carlo Parisi, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, il direttore dell’agenzia di stampa cattolica Zenit, Antonio Gaspari, e il consigliere nazionale Fnsi, Luciano Regolo, che ha presentato il suo nuovo libro “Dante Sabinis, sacerdote della gioia”, edito da Rubettino, dedicato al suo parroco d’infanzia e gioventù, scomparso nel 2006, “testimone luminoso della fede e per quasi un trentennio cancelliere della curia di Catanzaro”.
Richiamandosi alle parole di Bertolone, Giuseppe Soluri ha sottolineato la «piena armonia tra la deontologia giornalistica e i valori cristiani, come la costante e sincera ricerca della verità». «Un giornalista – ha aggiunto Carlo Parisi – è chiamato a non accettare o alimentare situazioni di illegalità, anzi dev’essere motivato a combatterle, ovvero a non aderire ad imprese editoriali che non rispettino la dignità e la professionalità di chi lavora. Senza dimenticare che ad incoraggiare gli editori senza scrupoli, che vessano e ricattano i giornalisti con compensi da fame, sono anche i tanti iscritti all’Ordine che accettando di lavorare gratis, per hobby o per vezzo, distruggono la professione, il mercato e la qualità dell’informazione».
La professione del giornalista, è emerso dal dibattito, «ha bisogno di essere rappresentata da persone che credono nella verità, nel rispetto, nella giustizia, nella libertà d’espressione, valori di cui ogni giornalista deve essere non solo portatore, ma prima di tutto credente», perché il vero giornalismo «non specula, ma è sogno, ispirazione, ricerca costante del bene e della verità».
Traendo le conclusioni dell’incontro, Bertolone ha ringraziato Regolo, anche per «la gratitudine» che l’ha spinto a ricordarte la figura di don Dante Sabinis e il ruolo che ha avuto nella sua formazione. «La gratitudine», ha detto l’arcivescovo, «è un valore prezioso, si sta perdendo, ci sono tanti, troppi che dimenticano il bene ricevuto». Poi ha augurato a tutti i giornalisti di riuscire sempre a comunicare fiducia e speranza in un contesto epocale in cui sembra essercene particolarmente bisogno.
Nel corso della serata è stato presentato anche il nuovo portale della Conferenza Episcopale Calabra www.calabriaecclesia.org.
Oltre ai giornalisti calabresi intervenuti, tra i presenti, l’arcivescovo emerito di Catanzaro, monsignor Antonio Cantisani, che ha scritto l’introduzione del libro di Regolo, il direttore della sede Rai della Calabria, Demetrio Crucitti, don Lino Tiriolo, collaboratore prezioso di don Sabinis e suo successore nella parrocchia catanzarese di Santa Teresa dell’Osservanza, e le nipoti del defunto sacerdote, Marisa, Paola e Rita Lioi, e Giusi Speziale, venute per l’occasione da Roma.
Presente anche il consigliere nazionale Fnsi Michele Albanese, responsabile per la legalità della Fnsi, da tre anni costretto a vivere sotto scorta per le minacce della ’ndrangheta subite per aver svolto il suo onesto lavoro di cronista nella Piana. A Michele, che il 2 febbraio prossimo sarà insignito dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, Cavaliere al Merito della Repubblica “per aver affermato il valore della legalità e della libera informazione in un contesto con forte presenza criminale”, la sala ha dedicato un lungo e caloroso applauso a testimonianza che in Calabria, così come ad ogni latitudine, mafie, malaffare e poteri occulti non avranno mai spazio nell’azione e nell’opera delle persone oneste e, soprattutto, perbene. (giornalistitalia.it)

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