Parisi (Fnsi): “Il servizio pubblico deve essere garanzia di pluralismo e democrazia”

Eletto il Comitato di redazione della Tgr Calabria

Livia Blasi

Gabriella D’Atri

Maria Vittoria Morano

COSENZA – Ancora una volta un Comitato di redazione completamente al femminile nella Testata Giornalistica Regionale Rai della Calabria. L’Assemblea di redazione ha, infatti, eletto nel nuovo Cdr, che rimarrà in carica nel biennio 2016-2018, le giornaliste Maria Vittoria Morano, Gabriella D’Atri e Livia Blasi. Dei 24 giornalisti aventi diritto al voto hanno votato in 21 accordando 14 preferenze a Maria Vittoria Morano, 11 a Gabriella D’Atri e 6  ciascuno a Livia Blasi e Karen Sarlo. Come da regolamento, ha prevalso la collega con maggiore anzianità professionale: Livia Blasi (iscritta all’Ordine dei giornalisti dal 1999), l’unica reduce del Cdr uscente che era composto da Carla Monaco e dalla dimissionaria Emanuela Gemelli, subentrata a seguito delle dimissioni di Antonio Lopez.

Nell’esprimere le più vive congratulazioni ed i migliori auguri di buon lavoro al neoeletto Cdr, il segretario generale aggiunto della Fnsi, Carlo Parisi, segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, ribadisce l’importante “ruolo educativo del servizio pubblico che non può prescindere dalla consapevolezza che migliorando la qualità dell’informazione si migliora la qualità della vita del Paese”.
“A due mesi dalla scadenza del contratto di servizio Rai – sottolinea Parisi – è più che mai necessario liberare completamente il sistema informazione targato Rai dai lacci della politica per adempiere al proprio compito di servizio veramente pubblico, soprattutto nelle realtà in cui il privato è pesantemente gravato da interessi tutt’altro che finalizzati a garantire un’informazione libera, completa, corretta e rispettosa del pluralismo”. “Fondamentale, pertanto, è il ruolo delle Testate Giornalistiche Regionali, alle quali spetta il compito di dare voce ai territori raccontandone la realtà senza pregiudizi di sorta, ma soprattutto senza l’uso del bilancino della politica che per tanti, troppi anni, in alcune realtà del Paese, ha finito per sottrarre credibilità al servizio pubblico che, invece, dev’essere garanzia di pluralismo e democrazia”. (giornalistitalia.it)

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