I rappresentanti calabresi dell’Unci denunciano il grave silenzio della Regione Calabria sui giornalisti “a scelta”

L’Ufficio Stampa non è merce di scambio

Da sinistra: il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio ed i giornalisti Pino Toscano, Franco Votano e Agostino Pantano

REGGIO CALABRIA – Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, non ha ancora disposto la revoca della “Manifestazione d’interesse per la formazione di un elenco per il conferimento di incarichi di componente dell’ufficio stampa della Giunta regionale a personale esterno tra cui un cinefotoreporter”, pubblicata il 3 dicembrescorso sul sito istituzionale e scaduta ieri. Ovvero, non ha ancora bloccato il tentativo di perpetuare, nell’istituzione che guida pro tempore, una consuetudine illegittima e ingiusta, che potrebbe far apparire il lavoro giornalistico come una merce di scambio politico o un favore ad personam.
Ci sono troppa discrezionalità e criteri di scelta tutt’altro che trasparenti, infatti, nella “manifestazione d’interesse” avviata dai dirigenti Giuseppe Bianco e Luigi Bilotta, nel tentativo di completare l’organico della struttura deputata alla comunicazione istituzionale non attraverso un concorso – come era giusto e come ci saremmo aspettati dopo le polemiche che da sempre accompagnano la contrattualizzazione di giornalisti alla Regione Calabria – ma attraverso una selezione oscura che sarà affidata ad un futuro e non meglio precisato “gruppo di lavoro”.
I rappresentanti calabresi dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani, associandosi alle critiche espresse dal segretario generale aggiunto della Fnsi, Carlo Parisi, si uniscono al suo appello rivolto ai massimi vertici della Giunta regionale, affinchè non si perseveri nell’intento di negare a tutti i giornalisti la possibilità, e il diritto, di concorrere legalmente all’assegnazione di un incarico che, va ripetuto una volta e per sempre, non è affatto fiduciario e, per l’importanza istituzionale che riveste in una società sempre più attenta alla comunicazione, non può discendere da valutazioni meramente politiche, o comunque non collegate a criteri oggettivi, precodificati e liberi da ogni arbitrio.
Gli uffici stampa non sono megafoni di questo o quel politico, e chi governa la Regione deve investire per riempire definitivamente i cronici vuoti nell’organico, dando risorse alla struttura e optando per criteri selettivi che premino, senza dubbi di sorta, competenza e professionalità. Tali obiettivi, tanto più giusti e democratici in una fase come questa in cui tanti giornalisti reagiscono alla crisi dell’editoria coltivando legittime aspettative e investendo nella propria formazione continua, non possono essere assolutamente raggiunti con l’adesione ad una “manifestazione d’interesse” al buio.
La “chiamata”, così come è concepita, non mette i partecipanti al riparo dal dubbio che i giochi siano fatti, visto che nella “manifestazione” non è specificato affatto chi dovrà scegliere e in base a cosa dovrà farlo. Come puntualmente denunciato dal Sindacato Giornalisti della Calabria, inoltre, appare irrazionale e certamente dannosa per la Regione la volontà di far firmare ai futuri selezionati «contratti di collaborazione parasubordinata», ovvero autonoma, in un settore nel quale è invece indispensabile assicurare continuità di prestazione, omogeneizzazione dei tempi e delle mansioni, lavoro di squadra.
Ci auguriamo che il presidente Mario Oliverio e il suo vice Antonio Viscomi, tra l’altro apprezzato docente di Diritto del Lavoro e coordinatore della Commissione che nella Conferenza Stato-Regioni è chiamata a mettere ordine nella materia degli uffici stampa, intervengano per la revoca di una procedura che, senza prevedere alcuna graduatoria finale tra i giornalisti partecipanti alla selezione e senza specificare attraverso quale criterio meritocratico e universale si sceglierà qualcuno e si lasceranno a casa tutti gli altri, rischia tra l’altro di diventare un nuovo terreno di scontro, anche giudiziario, in un settore che, invece, deve essere messo nelle condizioni di operare all’interno dell’istituzione come tutti gli altri, con l’assoluta tranquillità dei suoi dipendenti e senza la spada di Damocle di contenziosi di natura contabile che certamente vedrebbero soccombere l’Ente. (giornalistitalia.it)

Pino Toscano
coordinatore Unci Calabria

Francesco Votano
Giunta Esecutiva Unci

Agostino Pantano
Collegio dei Revisori Unci


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