La “talpa” dello scandalo “Datagate” denuncia che l’intelligence americana con i suoi abusi sta incendiando la rete

Snowden: “La Nsa minaccia il futuro di Internet”

Edward Snowden

AUSTIN (Usa) –  “La Nsa con i suoi abusi sta mettendo in pericolo il futuro di internet, sta incendiando la rete. Tocca a voi, alla comunità di esperti, cercare di salvare il web. Siete come dei pompieri”. Edward Snowden, in diretta online, si rivolge così ai partecipanti del South by Southwest festival, una manifestazione molto seguita che ogni anno attira a Austin, in Texas, tantissimi studiosi e operatori della “tech community”.
La “talpa” dello scandalo del Datagate, che ha rivelato gli abusi della National Security Agency, parla in chat dal suo esilio moscovita, dove si è riparato l’anno scorso dopo aver diffuso alla stampa i dettagli dei vari programmi di sorveglianza di massa.
Conversando con Christopher Soghoian, esperto nei problemi legati alla tecnologia dell’American Civil Liberties Union, Snowden torna ad attaccare la Nsa, lanciando un appello al livello mondiale: ”Se permettiamo alla Nsa di agire anche in futuro in modo così sfrenato, allora la comunità internazionale dovrà accettare che tutti potranno compiere gli stessi abusi”.
A chi gli chiede perché a suo giudizio è meno grave che le aziende abbiano accesso ai “big data”, rispetto al governo, Snowden replica: “Non ho nulla contro Facebook o Google. Possono fare ciò che vogliono, basta lo facciano con senso di responsabilità”. Tuttavia, aggiunge che mentre i privati “hanno dei doveri di fronte alla legge”, e i cittadini “possono adire vie legali”, il governo, invece “ha il diritto di violare i diritti delle persone”.
Anche Tim Barners-Lee, il fondatore di Internet, via mail, interroga Snowden. Dopo averlo ringraziato per il suo lavoro, chiede cosa farebbe se venisse chiamato a creare un sistema di controllo delle responsabilità: “Credo che quello sia il punto chiave”, replica Snowden. “Creare un sistema di questo tipo è molto complesso, tuttavia l’America non ha neanche iniziato a pensarci. Il problema è che i sorveglianti non sono interessati alla sorveglianza”. Quindi ha criticato James Clapper, il direttore della Nsa, per aver mentito al Congresso.
“Ora – aggiunge – abbiamo bisogno di un ‘cane da guardia’ che controlla il Congresso”. Quindi critica i programmi di sorveglianza di massa, citando il caso dell’attentato alla Maratona di Boston: “In quei giorni – attacca Snowden – stavano monitorando tutti, le comunicazioni di ognuno di noi, tranne che quelle dei sospetti”.
Nello stesso giorno di questa conferenza a distanza, anche la giustizia americana interviene sullo scandalo Nsa. Un giudice della Foreign Intelligence Surveillance Court, ha respinto la richiesta presentata il mese scorso del Dipartimento di Giustizia Usa di poter mantenere nelle proprie mani dati a tempo indeterminato.
Secondo il giudice Reggie Walton, la National Security Agency non può conservare i dati telefonici per le sue attività di intelligence per oltre cinque anni: conservare tali informazioni per un periodo più lungo, scrive nella sentenza, “violerebbe gli interessi legati alla privacy dei cittadini”. (Ansa)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *