In Sardegna la Guardia di Finanza acquisisce le carte sulla vicenda del giornalista Valerio Vargiu assunto da Cappellacci

Ufficio Stampa della Regione nel mirino della Corte dei Conti

CAGLIARI – Finisce nel mirino della procura della Corte dei conti della Sardegna l’assunzione, a capo ufficio stampa della Regione, del giornalista Valerio Vargiu, nominato nell’aprile del 2009 dall’allora appena insediato presidente Ugo Cappellacci e revocato nel giugno successivo.
Gli uomini della Guardia di Finanza hanno bussato alle porte degli uffici dell’area Personale e Legale per acquisire tutta la documentazione sulla vicenda, finita anche davanti al tribunale del Lavoro che nel 2011 condannò la Regione a pagare un risarcimento di oltre 203mila euro all’ex capo ufficio stampa per licenziamento senza giusta causa. Le fiamme gialle – che hanno operato su delega della procura contabile – vaglieranno ora le carte di quel rapporto di lavoro.
Vargiu, 63 anni, già giornalista di Videolina, lasciò l’emittente all’indomani della nomina alla guida dell’ufficio stampa della giunta regionale, incarico assegnatogli (come precisava una delibera del 14 aprile 2009) data «l’ampia esperienza professionale nel settore» e che avrebbe dovuto ricoprire per l’intera durata della legislatura con la qualifica di capo redattore.
Ma con un’altra delibera, il 3 giugno del 2009 Cappellacci cambiò idea, manifestando la volontà «di recedere dal contratto di lavoro, in quanto il nesso fiduciario con il dottor Vargiu, insito nel rapporto di cui trattasi, non si è concretizzato in modo soddisfacente, soprattutto per quanto riguarda il raccordo tra il presidente e il responsabile dell’ufficio stampa».
Il giornalista continuò, comunque, a lavorare fino a settembre 2009, quando gli fu comunicato ufficialmente il licenziamento a seguito della proposta di recesso portata in Giunta dall’allora assessore al Personale, Maria Paola «Ketty» Corona, attuale presidente (riconfermata poco prima delle elezioni) di Sardegna Ricerche. Vargiu fece causa e fu poi sostituito da Giorgio Greco, tuttora in carica. (La Nuova Sardegna)

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