David Satter disse di essere stato cacciato perché “non gradito”. Il ministro russo: “Non ha ritirato i documenti, come fanno tutti”

Giornalista Usa espulso, Mosca: “Non è andata così”

Così la Cnn diede la notizia su David Satter: “Espulso dalla Russia”

MOSCA (Russia) – Per Mosca è una bufala quella raccontata dal giornalista americano David Satter di Radio Liberty. Il reporter, espulso dalla Russia, aveva spiegato di essere stato cacciato perchè “non gradito”. Ma in base ai documenti del ministero degli Esteri russo in mano a TmNews, risulta che la richiesta di visto da parte del Ministero ci sarebbe stata e che l’iter sarebbe stato addirittura agevolato. Semplicemente Satter si sarebbe trattenuto sul suolo russo – o sarebbe uscito e poi rientrato non si capisce come – senza regolarizzare la sua posizione per molti giorni.
“Praticamente dal 22 al 26 novembre questo cittadino si sarebbe trovato sul suolo russo illegalmente” ha detto il ministero in un commento.
Il caso resta comunque grave: la prima volta dalla guerra fredda che un reporter americano viene espulso. Dalla stampa occidentale è stato immediatamente collegato ai reportage del giornalista, sicuramente molto impegnato nel raccontare le manifestazioni antirusse in Ucraina.
Satter, secondo la sua versione, si sarebbe infatti visto negare il rientro in Russia dopo che era andato a Kiev, a seguire la rivolta di piazza Maidan. In tasca aveva una ricevuta del ministero degli Esteri russo che confermava l’imminente emissione del suo nuovo visto. Ma secondo Mosca, questa ricevuta era scaduta.
Il veterano della stampa Usa in Russia aveva raccontato di essersi sentito rifiutare il visto di entrata in Russia, con un funzionario che gli avrebbe spiegato che “organi competenti hanno deciso che la sua presenza nel Paese è indesiderata”.
Il ministero degli Esteri russo tuttavia espone una posizione diversa. Le carte per il visto giornalistico di un anno da corrispondente erano già pronte. A Satter – da quanto emerge dai documenti del Ministero russo in mano a TmNews – era stato fatto un mini permesso di due giorni per entrare nel Paese, dal 21 al 22 novembre 2013. Una misura di favore, concessa non a tutti.
Ed era suo dovere, come per tutti i giornalisti accreditati, ritirare dal Ministero i documenti, recarsi presso l’ufficio di Immigrazione con il passaporto e farsi rilasciare il visto. Secondo Mosca tutto questo da Satter non sarebbe stato fatto e il cittadino avrebbe circolato nel Paese privo di permesso di soggiorno per oltre una settimana. In pratica si sarebbe presentato negli uffici competenti “solo il 26 novembre”, quando “gli è stato rifiutato il visto annuale a più entrate (quello che hanno i corrispondenti fissi a Mosca) per aver infranto gravemente la legislazione russa”. (TmNews)

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