L’Assemblea dei giornalisti giudica irricevibile un’e-mail e proclama stato di agitazione e tre giorni di sciopero

“Il Messaggero”: è scontro sul lavoro domenicale

La sede de “Il Messaggero”, in via del Tritone a Roma

ROMA – L’assemblea dei redattori del quotidiano “Il Messaggero” ha proclamato, all’unanimità, lo stato di agitazione affidando al Cdr un pacchetto di tre giorni di sciopero. Sotto accusa una comunicazione sul lavoro domenicale.
L’assemblea giudica, infatti, “irricevibile e senza valore la comunicazione inviata dalla segreteria di redazione via e-mail, il 2 gennaio scorso, sul lavoro domenicale perché non identificata e comunque fatta in violazione dell’articolo 6 del contratto nazionale di lavoro, che affida al direttore la competenza esclusiva in materia”.
I giornalisti de “Il Messaggero” ribadiscono che “la recente riorganizzazione del lavoro domenicale e festivo ha comportato una notevole erosione del reddito dei giornalisti insieme al deterioramento della qualità del lavoro e  – di riflesso – del prodotto editoriale e chiede quindi a norma dell’articolo 34 del contratto un incontro urgente congiunto con la direzione e l’azienda”.
L’assemblea dei redattori de “Il Messaggero” richiama, ancora una volta, il direttore “ad assumersi in pieno tutte le responsabilità che il contratto gli affida, provvedendo alla redazione in forma scritta di un piano organizzativo sul lavoro domenicale e festivo”.
L’assemblea proclama, intanto, lo stato di agitazione affidando al Cdr un pacchetto di tre giorni di sciopero e chiede ai colleghi di “rispettare rigidamente l’orario di lavoro, in particolare la domenica, evitando di andare oltre i limiti previsti dal contratto”. L’assemblea invita, inoltre, il Cdr ad “assumere tutte le azioni necessarie, anche legali, per tutelare i propri diritti e la qualità del lavoro giornalistico”.

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