Le congratulazioni di Carlo Parisi (Fnsi) che, nel contempo, sollecita la “Pubbliemme” a reintegrare i cinque giornalisti licenziati

Carmelo Idà nuovo direttore di “Rete Kalabria”

Carmelo Idà

VIBO VALENTIA – E’ Carmelo Idà il nuovo direttore responsabile di “Rete Kalabria”, l’emittente televisiva di Vibo Valentia del “Gruppo Pubbliemme”.
A comunicarlo ufficialmente al Sindacato Giornalisti della Calabria è stato lo stesso editore, Domenico Maduli, che nel settembre scorso ha acquisito l’emittente dal Gruppo Restuccia.
Carmelo Idà, 44 anni, è giornalista professionista iscritto all’Ordine e al Sindacato Giornalisti della Calabria dal 14 settembre 2005, ma la sua anzianità professionale ha dieci anni in più: Idà è stato iscritto nell’Elenco Pubblicisti il 18 maggio 1995. Nella sua carriera diverse esperienze nel settore televisivo e della carta stampata.
“Vive congratulazioni per la nomina, che premia le capacità di un professionista serio ed altamente preparato” vengono espresse dal vicesegretario nazionale della Fnsi, Carlo Parisi, il quale augura a Carmelo Idà “prestigiosi traguardi personali e professionali in questa nuova avventura televisiva”.
“Sono sicuro – afferma Carlo Parisi – che le qualità umane e professionali del collega Carmelo Idà contribuiranno, soprattutto, a ridare serenità ad una redazione che, nel novembre scorso, è stata protagonista di una infuocata vertenza, purtroppo ancora aperta nonostante l’accordo sottoscritto, il 9 dicembre scorso nel Palazzo del Governo di Vibo Valentia, dall’editore e dai giornalisti alla presenza del prefetto Giovanni Bruno e del suo vice, Sergio Raimondo”.
I giornalisti, che da dieci mesi non percepiscono lo stipendio, non sono stati, infatti, ancora reintegrati dopo i licenziamenti comunicati il 26 novembre scorso in seguito allo sciopero effettuato per rivendicare le spettanze arretrate. Una vertenza che ha registrato la solidarietà bipartisan, soprattutto in occasione della manifestazione pubblica del 30 novembre organizzata dal sindacato dei giornalisti, di tutte le forze politiche e sindacali, di parlamentari, sindaci, consiglieri regionali, provinciali e comunali, delle associazioni culturali e professionali, di studenti e insegnanti, tutti convinti che la vicenda di “Rete Kalabria” costituisca una “vertenza simbolo” per l’intero mondo del lavoro.
Ebbene, nonostante l’accordo in Prefettura, il 23 dicembre i cinque giornalisti si presentavano in redazione, ma venivano invitati ad allontanarsi. L’editore Domenico Maduli, con un telegramma inviato ai dipendenti, comunicava che gli stessi “potranno riprendere l’attività lavorativa solo dopo la sottoscrizione del nuovo contratto di lavoro per il quale si stanno adoperando i consulenti del lavoro”, aggiungendo che la loro posizione “verrà formalizzata con l’inizio del nuovo anno”.

Carlo Parisi ed i giornalisti sul palco della manifestazione di Vibo Valentia

Trascorsi un mese e quattro giorni dalla sottoscrizione dell’accordo, alcuna nuova notizia è stata comunicata ai giornalisti che, pertanto, in caso di mancato reintegro, saranno costretti a depositare, entro i termini di legge, i ricorsi di impugnazione dei licenziamenti, già predisposti dall’Ufficio Legale del Sindacato Giornalisti della Calabria.
“Mi auguro – sottolinea Carlo Parisi – che l’editore Domenico Maduli onori l’accordo sottoscritto in Prefettura con i cinque giornalisti, onde evitare che la vertenza unanimamente riconosciuta come «una vittoria di tutti» possa, invece, trasformarsi in una «sconfitta di tutti». Con l’arrivo di Carmelo Idà, la collaudata squadra composta da Alessio Bompasso, Loredana Colloca, Mimmo Famularo, Tonino Fortuna e Cristina Iannuzzi, può davvero crescere ulteriormente confermandosi sicuro punto di riferimento per i cittadini della provincia di Vibo Valentia e non solo, grazie all’informazione libera, obiettiva e professionale che i cinque giornalisti hanno sempre garantito”.
Ricordando, inoltre, che Domenico Maduli non ha “mai messo in dubbio la qualità del lavoro dei cinque giornalisti”, il vicesegretario della Fnsi confida, quindi, nell’immediato reintegro dei dipendenti “per non essere costretto a smentire il pubblico riconoscimento espresso a un editore che ha dimostrato, con la chiusura dell’accordo, grande capacità imprenditoriale, a testimonianza che è soprattutto in periodi di crisi che bisogna investire nella qualità e nella professionalità del prodotto”.
“La politica dei tagli, non supportata da adeguati piani di rilancio – conclude Carlo Parisi – rappresenta, infatti, un mero prolungamento dell’agonia che precede la chiusura di un’attività. Maduli, invece, al tavolo prefettizio ha dichiarato di voler risanare e rilanciare ‘Rete Kalabria’, credendo pienamente nelle potenzialità dell’emittente. Lo attendiamo alla prova dei fatti”.

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