Il presidente di Sky Italia si confessa a “Sette”: “L’informazione è più importante che mai”

James Murdoch: “C’è ancora spazio per la carta”

James Murdoch

ROMA – L’informazione “è più importante che mai”, ma attenzione ai giovani, perché “non sono catturati dai media che stanno invecchiando: molti operatori dell’informazione hanno servito male i loro clienti”.
E’ l’analisi di James Murdoch, figlio di Rupert e presidente di Sky Italia, in un’intervista esclusiva a Sette, in edicola dal 27 settembre. “Penso vi sia ancora spazio per la carta – dice James Murdoch nell’intervista – anche se, alla fine, scomparirà in favore del formato elettronico”.
“Stiamo assistendo – aggiunge – a una trasformazione della lettura: avere testo, audio e video in un ambiente digitale e senza soluzione di continuità è un’esperienza fantastica che contagerà tutti. Il prodotto digitale avrà un prezzo inferiore che diminuirà progressivamente con lo spostamento della pubblicità”.
Il fenomeno che ha cambiato il mondo è quello dei social network: “Noi – sottolinea – sfruttiamo molto il mondo dei social network per creare applicazioni ed esperienze per i nostri telespettatori, integrando messaggi, votando attraverso Facebook o Twitter. Tantissimi utenti interagiscono con la televisione attraverso i social network”.
Dell’esperienza del Daily, il primo giornale su tablet fondato dai Murdoch e poi chiuso, dice: “Se crediamo che sperimentazione e innovazione siano ingredienti fondamentali per trovare nuovi talenti, nuove idee, dobbiamo anche essere pronti a cambiare rotta. Il Daily è un buon esempio della nostra propensione al rischio”.
Quanto allo scandalo delle intercettazioni illegali del settimanale News of the World, James Murdoch osserva: “Ogni azienda deve imparare dai suoi errori”.
Secondo James Murdoch, è una sola la regola del successo che ha permesso a Sky Italia di superare per fatturato i concorrenti Rai e Mediaset: “Ogni volta che affrontiamo situazioni complicate, per prima cosa prendiamo in considerazione i clienti. Sappiamo che tutto comincia e finisce con loro. Se non siamo in grado di soddisfarli, non abbiamo fatto niente”. (Ansa)

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