Per il comitato di redazione “al nono mese di direzione ad interim, non è più differibile una decisione sul futuro della testata”

Gr Parlamento, il Cdr: “Una soluzione immediata”

ROMA – Il CdR di Gr Parlamento torna a chiedere all’Azienda una soluzione immediata per la testata radiofonica parlamentare della Rai. “Giunti al nono mese di interim del direttore Gianni Scipione Rossi – si legge in una nota – non è più differibile una decisione sul futuro della testata”.
Il comitato di redazione ricorda che “i ripetuti annunci dei vertici aziendali, riguardo l’ipotesi di imminente accorpamento di GrP con altra testata, non hanno avuto seguito e l’immobilismo della Rai sta portando ad una sempre maggiore marginalizzazione del lavoro che quotidianamente la redazione è chiamata, con fatica e per puro spirito di “servizio pubblico”, ad offrire agli ascoltatori per continuare a renderli edotti sui quotidiani lavori parlamentari e istituzionali”.
“Una decisione – insiste il CdR di Gr Parlamento – è indispensabile e subito. Ci sono carenze di organico e di organizzazione che rendono non più tollerabili i sacrifici della redazione e le responsabilità individuali che quotidianamente ci vengono richieste di assumere”.
Nella nota si rileva quindi “laddove, a Rai Parlamento,il direttore Gianni Scipione Rossi, con pieni poteri, ha potuto far fronte alle esigenze redazionali, attraverso la nomina (solo nelle ultime settimane) di due vicedirettori, 3 capiservizio e un caporedattore della line istituzionale (quest’ultima dopo solo 24 ore dal trasferimento del precedente caporedattore) lo stesso direttore (con un incarico ad interim) nulla mette in atto per ovviare alle stesse carenze di GrP: senza vicedirettori, da 3 anni senza un Caporedattore della redazione politico-parlamentare (!) senza vicecaporedattori su 3 line e senza neanche un caposervizio in due line su quattro. Nel frattempo – conclude la nota – l’identità della testata latita sempre più, tra un vecchio Piano editoriale (quello del precedente direttore Miele) approvato dal Cda e gli assestamenti e le modifiche di un direttore ad interim che non può presentarne uno proprio”. (Ansa)

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