Lettera aperta dei giornalisti ai presidenti della Repubblica Italiana e Slovena, Giorgio Napolitano e Borut Pahor

Disperato appello per salvare il “Primorski dnevnik”

TRIESTE – Una lettera aperta al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e al suo collega sloveno, Borut Pahor, è stata inviata dai giornalisti del Primorski Dnevnik, quotidiano della minoranza slovena in Italia edito a Trieste, affinchè intervengano nell’ambito delle loro prerogative costituzionali per non far spegnere la «voce» degli sloveni in Italia.
Alle difficoltà dovute ai tagli e ai ritardi con cui lo Stato eroga i contributi della legge sull’editoria, si è aggiunta quella di accertamenti di natura amministrativa, che hanno bloccato del tutto i finanziamenti statali al giornale per il 2010 e del biennio 2011-2012.
L’editore, cooperativa di 3.000 tra lettori, giornalisti e dipendenti del Primorski, si è visto costretto a ridurre la foliazione del giornale e a mettere in atto misure di austerità per ridurre le conseguenze della crisi, che potrebbe anche a repentaglio l’uscita stessa del giornale.
«Non possiamo e non vogliamo nemmeno immaginare – scrivono i giornalisti a Napolitano – che la comunità slovena in Italia possa venire privata del suo quotidiano di riferimento. Siamo convinti che la qualità della democrazia nei diversi Stati dipenda anche dall’attenzione che questi riservano ai media e alle minoranze; la chiusura del Primorski comporterebbe un abbassamento del livello di tutela di cui la continuità di lingua slovena in Italia gode per legge».

La lettera a Giorgio Napolitano e Borut Pahor

Illustre Presidente,
L’appello che oggi Le rivolgiamo è dettato dall’estrema urgenza, dal rischio di giorno in giorno più concreto, che il Primorski dnevnik, unico quotidiano della minoranza di lingua e cultura slovena in Italia, debba cessare la sua esistenza.
Abbiamo all’attivo quasi settant’anni di storia – il primo numero del nostro giornale è apparso il 13 maggio del 1945 a Trieste – e un presente che, vista la giovane età di gran parte della redazione, ci dovrebbe consentire di guardare con ottimismo al futuro. Senonchè la mancata erogazione del finanziamento pubblico, di vitale importanza per la sopravvivenza del giornale, ci sta soffocando.
Mai come oggi ci manca l’ossigeno. L’incertezza che attanaglia la nostra sorte ha avuto inizio nel dicembre del 2011, quando ai tagli dei contributi destinati all’editoria si è aggiunto il blocco dei fondi, previsti per legge per l’anno 2010, a causa di accertamenti di natura amministrativa.
Il blocco ha poi investito anche il 2011 e 2012. Abbiamo potuto fare fronte al duro colpo e assicurare l’uscita in edicola soltanto accettando pesanti tagli predisposti dall’Editore.
Queste misure hanno tuttavia comportato un’inevitabile riduzione della foliazione e il conseguente impoverimento dei contenuti. Ciò sta condizionando pesantemente la qualità del giornale e rischia di minarne le basi, soprattutto la fiducia che i tremila soci della nostra cooperativa e alcune decine di migliaia di lettori ci hanno sempre accordato.
Non possiamo e non vogliamo nemmeno immaginare che la comunità slovena in Italia possa venire privata del suo quotidiano di riferimento. Siamo convinti che la qualità della democrazia nei diversi Stati dipenda anche dall’attenzione che questi riservano ai media e alle minoranze; la chiusura del Primorski dnevnik comporterebbe un abbassamento del livello di tutela di cui la continuità di lingua slovena in Italia gode per legge.
Vogliamo credere che, voltata per sempre la pagina dei conflitti nazionali, per il Primorski dnevnik, pilastro portante della minoranza e risorsa preziosa per un territorio complesso e sensibile, si possa trovare una soluzione immediata che gli permetta di riprendere ossigeno e una collocazione normativa che gli garantisca il futuro.
Signor Presidente, ci rivolgiamo a Lei quale supremo garante della Costituzione che sancisce in maniera esplicita la tutela delle minoranze linguistiche presenti sul territorio italiano.
In virtù dei principi costituzionali e nel pieno rispetto delle prerogative che competono alla Presidenza della Repubblica, ci appelliamo a Lei affinché questa voce insostituibile degli sloveni in Italia non si spenga.
Cordialmente.
Le giornaliste e i giornalisti del Primorski dnevnik

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