Giovanni Rossi e Carlo Parisi rispondono all’appello del sen. Antonio Gentile sottolineando l’impegno della Fnsi

Uffici Stampa: la legge 150 non è un optional

Giovanni Rossi

Carlo Parisi

Antonio Gentile

ROMA – Hanno risposto entrambi, Giovanni Rossi e Carlo Parisi, presidente e vicesegretario della Federazione nazionale della stampa, all’appello del senatore del Pdl, Antonio Gentile, “affinché la legislatura che inizia (a prescindere da quanto duri) coincida con la ripresa della contrattazione per il profilo giornalistico negli uffici stampa”.
Il presidente della Fnsi, Giovanni Rossi, ha ringraziato il senatore Gentile “delle sue sollecitazioni”, assicurando “che l’impegno della Fnsi sul fronte degli Uffici stampa, malgrado le notevoli difficoltà, resta forte. La nostra Commissione Uffici stampa discuterà della situazione proprio tra pochi giorni, martedì 12 marzo”.
Immediata la replica di Gentile: “
Sono grato al presidente Rossi e gli assicuro tutta la mia disponibilità, anche per smuovere l’Aran, che non può pensare di trattare i giornalisti italiani come se non fossero professionisti. 
Ci sono troppe discriminazioni – ribatte Gentile – tra Regioni e altri enti pubblici e questo richiama tutti alle responsabilità. Ci sono casi conclamati, – aggiunge il senatore – specie nel Meridione, di 
direttori di testate che fanno i direttori di uffici stampa e questo imporrebbe il rispetto della 150, che per le pubbliche amministrazioni è ancora una sconosciuta e, per qualche giornalista eccellente, un optional.  Saremo al fianco del presidente Rossi senza tergiversazioni”.
A rassicurare il senatore Gentile, rimarcando quanto già espresso dal presidente della Fnsi, è Carlo Parisi, che, nel ringraziarlo “dell’attenzione rivolta al settore degli Uffici Stampa pubblici, per il quale il presidente della Fnsi, Giovanni Rossi, le ha già annunciato l’imminente impegno della nostra Commissione per il prossimo 12 marzo”, ha colto l’occasione “per ribadirle il costante impegno che, sin dalla nascita della legge 150/2000, anima l’azione del sindacato dei giornalisti, e per sensibilizzarla nei confronti delle tante problematiche che attanagliano la professione giornalistica. Un impegno che – ne siamo certi – ha in lei un sensibile interlocutore, grazie anche alla sua ‘appartenenza’ alla categoria, in qualità di giornalista pubblicista”.

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