Il messaggio quaresimale del vescovo-giornalista di Locri-Gerace, mons. Giuseppe Fiorini Morosini

“No alla ‘ndrangheta, al linciaggio, al lavoro nero”

Mons. Giuseppe Fiorini Morosini

LOCRI (Reggio Calabria) – Carissimi, la Quaresima ogni anno ripropone l’invito alla conversione e ci sollecita ad un maggiore impegno nella vita spirituale nella triplice linea di preghiera, ascesi, opere di carità.
Il messaggio di quest’anno forse vi sembrerà fuori dalle righe e dal consueto seminato, nel senso che chiederò cambiamenti che solo indirettamente appartengono alla sfera religiosa. Vogliate ascoltarmi ugualmente: credo di proporvi un decalogo di conversioni, che scaturiscono dal contesto del triplice impegno spirituale sopra indicato. La fede va incarnata nella vita.
1. Anzitutto, convertiamoci a Dio, che è la fonte di ogni bene e così entreremo nell’orbita del bene. Riscopriamo perciò una preghiera, personale e comunitaria, che ci aiuti  a fare esperienza del suo amore liberante, accantonando ritualismi sempre più vuoti.
2. Convertiamoci dall’individualismo al culto del bene comune, a partire dal rispetto degli edifici di uso comune, e di tutto ciò che in essi si trova: scuole, ospedali, strutture e spazi ricreativi.
3. Convertiamoci al rispetto della vita umana: dal concepimento alla morte naturale. Usciamo fuori dalla logica di farci giustizia da noi stessi, in ogni modo, anche sopprimendo l’avversario. Diciamo no alla cultura della vendetta che sfocia nell’omicidio; no all’aborto, no all’eutanasia, no alla droga, no alle sopraffazioni e intimidazioni, no alla ‘ndrangheta, no al linciaggio morale e mediatico del prossimo. Diciamo si, come singoli e come parrocchia, alla cura di famiglie che vivono disagio economico, psicologico, relazionale; al servizio agli anziani soli o malati; alla difesa coraggiosa dei servizi necessari per la collettività, che vengono sistematicamente chiusi sul nostro territorio, uno dopo l’altro, nell’apatia generale.
4. Convertiamoci dall’abitudine di attribuire le responsabilità per il mancato sviluppo del nostro territorio solo ai politici, alla ‘ndrangheta, al destino; facciamo, invece, l’esame di coscienza per vedere di che cosa siamo personalmente responsabili e quanto possiamo fare da soli e assieme sul e per il territorio.
5. Convertiamoci ad una nuova cultura del lavoro, che tenga conto delle nostre principali risorse: agricoltura, turismo, artigianato.
6. Convertiamoci dalla mentalità per cui siamo bravi se facciamo i furbi nel procurarci con l’imbroglio favori e denaro pubblico, che non ci spettano.
7. Convertiamoci da ogni forma di violenza e prepotenza: lavoro in nero, buste paghe false, estorsioni, usura.
8. Convertiamoci al vero concetto di politica, come amore per il nostro territorio, la nostra cultura e la nostra storia.
9. Convertiamoci al coraggio, denunciando il male ogni qualvolta ci accorgiamo di esso.
10. Convertiamoci al perdono, usandoci reciprocamente accoglienza e misericordia.
Se riusciremo a vivere la quaresima con questo sforzo, cambieremo non solo noi stessi ma la società attorno a noi.
Buona quaresima.

+ p. Giuseppe Fiorini Morosini
Vescovo di Locri-Gerace

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