Il direttore de “Il Giornale” svela che per ritirare la querela il giudice “diffamato” avrebbe chiesto altri soldi

Sallusti: “Napolitano scongiuri il mio arresto”

Alessandro Sallusti

Giorgio Napolitano

ROMA – “Altri soldi per ritirare la querela, ma non ci sto”. Alla vigilia del pronunciamento della Cassazione, che potrebbe confermare la sentenza emessa dal tribunale di Milano e spalancare per lui le porte del carcere, Alessandro Sallusti conferma di voler andare a fondo nella sua battaglia e da Radio2 Rai lancia un appello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, chiedendogli di intervenire in qualità di capo del Csm per scongiurare l’arresto.
“Dare la pena accessoria della pericolosità sociale è una libera scelta di un magistrato, che utilizza uno strumento del codice penale in maniera assolutamente impropria – attacca Sallusti al microfono di Piero Chiambretti – credo che, se Napolitano, in qualità di Capo del Csm, lo dicesse chiaramente, questo sarebbe probabilmente utile a scongiurare la condanna”.
Sallusti svela che per ritirare la querela il giudice “diffamato” avrebbe chiesto altri soldi. “Ha già avuto trentamila euro, ne vuole altri – racconta il giornalista a Radio2 Rai – io credo che la libertà personale e la libertà intellettuale non siano mercimonio privato o trattativa privata. O io ho commesso un reato tale da andare in prigione e allora la Cassazione abbia il coraggio di confermarlo – continua il direttore del Giornale – oppure qualcuno ha sbagliato”.
L’Italia, sottolinea Sallusti, “è l’unico paese occidentale che prevede il carcere per reati d’opinione, se questa vicenda dovesse servire a togliere questa infamia dal nostro codice penale allora che sia benvenuta”.
Come andrà a finire, gli chiede Chiambretti, e come si immagina Sallusti dopo un anno e due mesi di prigione? “Penso che la Cassazione alla fine applicherà il buon senso – risponde lui – credo e spero che i giorni di prigione vera siano pochi perché per pene sotto i tre anni c’è la possibilità di affidamento ai servizi sociali. Spero davvero di non passare un anno e due mesi in carcere”.
L’avvocato Vincenzo Lo Giudice, da poco nominato difensore in Cassazione del direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, ha depositato, nella cancelleria della Suprema Corte, una richiesta di rinvio dell’udienza fissata per domani nella quale si dovrebbe decidere se confermare o meno la condanna a 14 mesi di reclusione per il giornalista. L’istanza del legale sarà presa in considerazione nell’udienza di domani con una rapida decisione del collegio presieduto da Aldo Grassi.
Nella sua richiesta, l’avvocato Lo Giudice chiede più tempo per poter studiare la situazione processuale di Sallusti. La nomina del legale è stata comunicata il 19 settembre e l’istanza di rinvio è pervenuta tra il 20 e il 21 di settembre. La prescrizione matura il 18 luglio 2014 e, dunque, è probabile che i supremi giudici della quinta sezione penale accolgano la richiesta di far slittare l’udienza.
Il fascicolo è stato assegnato al consigliere relatore Antonio Bevere. Gli altri componenti in collegio sono Carlo Zazza, Gerardo Sabeone, Paolo Giovanni De Marchi.
La procura sarà rappresentata dal sostituto procuratore generale Gioacchino Izzo che, in pubblica udienza, dovrà esprimere il suo parere.
Sallusti ha fatto ricorso contro la condanna a 14 mesi di carcere inflittagli il 17 giugno 2001 dalla Corte d’appello di Milano per un articolo scritto sotto pseudonimo nel quale si invocava la pena di morte per il giudice Giuseppe Cocilovo che si era occupato di un delicatissimo caso di giustizia minorile.
Il magistrato si è costituito parte civile anche in Cassazione, dove è difeso dall’avvocato Monica Senor. Nei confronti di Sallusti è stata sospesa l’applicazione della condizionale e dunque, rischierebbe il carcere se non chiedesse misure alternative alla pena come l’affidamento ai servizi sociali per ora la difesa del direttore de “Il Giornale” ha deciso di prendere tempo per impostare, al meglio, la battaglia legale. (Ansa)

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