Nella regione con il più alto tasso di lavoro nero, l’Assostampa denuncia gli abusi che privilegiano i soliti noti

“Interviste a pagamento? In Molise è la prassi”

Giuseppe Di Pietro

CAMPOBASSO – “Lo scandalo delle interviste a pagamento scoppiato in Emilia Romagna fornisce l’occasione per riproporre, ancora una volta, le gravi distorsioni di casa nostra. La prassi scoperta nella regione del Nord, in Molise è consuetudine antica che combattiamo in perfetta solitudine”.
La denuncia è dell’Assostampa Molise, presieduta da Giuseppe Di Pietro, il quale ricorda che “basta leggere i giornali nei periodi elettorali” per scoprirli “pieni di interviste e di redazionali ai candidati”.
Per non parlare di “promozioni di discoteche, concessionarie auto e spettacoli, spacciati, invece, in televisione per servizi giornalistici”.
“Rapporto speciale, poi, – sottolinea l’Assostampa Molise – tra la politica e l’informazione. Un fiume di denaro parte dalle casse pubbliche, in maggioranza quelle della regione e delle società controllate, per finire alle testate sotto forma di campagne istituzionali, pubblicità e sovvenzioni”.
In Molise “una legge vergogna” ha, inoltre, “distribuito in tre anni circa 1 milione di euro a pochissimi quotidiani e periodici, individuati in base a parametri che privilegiano pochi e penalizzano tanti”.
Intanto, il Molise resta la regione con il più alto tasso di lavoro nero nel comparto: più del 70% degli addetti non ha un contratto di lavoro. Testate quotidiane non hanno alcun redattore assunto. Quindi la massa di denaro pubblico non solo non giova all’occupazione, ma distorce la concorrenza, inficia la deontologia professionale e danneggia il messaggio informativo, che dipende dalla quantità di denaro investito da privati, aziende, partiti, esponenti politici, enti.
Su questi temi l’Asm organizzerà in autunno un seminario in collaborazione con il Corecom, mentre nelle prossime settimane presenterà uno studio sulla situazione occupazionale nell’editoria locale.

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