Il settimanale diretto da don Antonio Sciortino sottolinea che “l’effetto tellurico sarà enorme sul piano politico”

Famiglia Cristiana: “A chi giova lo scoop di Panorama?”

Il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino

Giorgio Napolitano

MILANO – «L’effetto tellurico dello scoop sarà probabilmente enorme sul piano politico. Indipendentemente da quel che è avvenuto, dall’inchiesta giornalistica e dagli eventuali illeciti commessi (se ce ne sono), noi preferiamo occuparci del “cui prodest”. La domanda è banale: a chi giova lo scoop? Quali saranno le sue conseguenze?».
Con un articolo firmato dal vice caporedattore Francesco Anfossi, l’edizione on line del settimanale Famiglia Cristiana si occupa della ricostruzione delle telefonate tra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e l’ex ministro dell’Interno, Nicola Mancino, sulla trattativa Stato-mafia.
Per il giornale della “Periodici San Paolo”, diretto da don Antonio Sciortino,  anche la risposta è abbastanza semplice: «il “caso”, che evidentemente riguarda la violazione del diritto di privacy e di riservatezza del cittadino Giorgio Napolitano, potrebbe favorire l’abrogazione “sic et simpliciter” di qualunque tipo di intercettazioni disposte dagli inquirenti, anche quelle avviate nell’ambito di inchieste riguardanti reati gravi, come la corruzione politica. Reati da cui il nostro Parlamento non è immune».
Per Famiglia Cristiana, insomma, “Uno splendido caso di arma a doppio taglio, o di eterogenesi dei fini (per utilizzare un termine in voga sulla questione). Una spada brandita, non sappiamo quanto consapevolmente, dai manettari della cosiddetta area dell’antipolitica, che però finisce per fare il gioco dei garantisti pelosi del Centrodestra. E a farne le spese una delle massime garanzie della stabilità democratica del nostro Paese: il Quirinale”.

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