Sedici ore di sciopero contro l’avvio delle procedure per il licenziamento collettivo della metà dei lavoratori

Antenna Sicilia e Telecolor: a rischio 52 posti di lavoro

Giuseppe Gulletta

CATANIA – Il Comitato di redazione  del quotidiano “La Sicilia” ha espresso solidarietà ai colleghi ed ai lavoratori di Antenna Sicilia e di Telecolor per la difficilissima vertenza occupazionale che si ritrovano ad affrontare.
“Una vertenza – spiega il Cdr – che, oltre a mettere in discussione 52 posti di lavoro rischia di impoverire ulteriormente l’informazione sul territorio alla quale le due emittenti danno, da decenni, un contributo fondamentale”.
Solidarietà ai dipendenti tecnici e amministrativi delle due emittenti televisive è stata espressa dalla Segreteria provinciale di Catania dell’Associazione Siciliana della Stampa, “preoccupata che lo stato di crisi delle due aziende possa incidere sui livello occupazionali dei lavoratori”.
In particolare, “per il settore tecnico si tratta di professionalità che negli anni, con pari dignità insieme alla componente giornalistica, ha contribuito ad offrire una informazione di qualità”.
L’Assostampa Catania ritiene, pertanto, “indispensabile andare a ricercare soluzioni che rilancino la centralità dell’informazione su testate che hanno dato finora grande dimostrazione di professionalità nell’ambito dell’informazione locale”.
Il segretario provinciale dell’Associazione Siciliana della Stampa di Messina, Giuseppe Gulletta, consigliere generale dell’Inpgi, dal canto suo, segue con attenzione l’evolversi della situazione nelle due storiche emittenti catanesi, punto di riferimento dell’informazione isolana ed assicura il proprio interessamento e l’assistenza ai colleghi giornalisti, soprattutto dal punto di vista previdenziale.
L’11 agosto scorso, l’assemblea dei lavoratori delle emittenti televisive Antenna Sicilia e Telecolor, già in stato di agitazione, ha dichiarato 16 ore di sciopero, immediatamente a ridosso del periodo di ferie agostane, supportate da manifestazioni informative e di protesta “contro il taglio del personale e l’impoverimento delle famiglie catanesi”.
La protesta nasce dall’avvio delle procedure per il licenziamento collettivo di oltre la metà del personale per ciascuna delle emittenti. Le organizzazioni sindacali Slc Cgil e Fistel Cisl, infatti, ritengono “inaccettabile per i lavoratori dipendenti che rappresentano la decisione che le due aziende hanno preso, dopo il tentativo di riduzione al 50 per cento del lavoro per tutti i dipendenti dei settori tecnico e amministrativo”.
Antenna Sicilia e Telecolor, importanti aziende al centro del sistema dell’informazione e della televisione siciliana, si sono dichiarate in grave crisi economica e in difficoltà a continuare le proprie attività a causa della riduzione dei finanziamenti pubblici e del carico economico dovuto al passaggio al digitale terrestre.
Nel dettaglio, l’azienda Sige, che gestisce le emittenti televisive locali Antenna Sicilia e Teletna, non rinnoverà i contratti a termine; l’esubero riguarda 28 lavoratori a tempo indeterminato, dai diversi reparti, e, in particolare, coinvolgono i settori dell’amministrazione, tecnico e produzione.
L’azienda Telecolor International gestisce le emittenti televisive locali Telecolor e Video3; l’azienda non rinnoverà i contratti a termine; l’esubero riguarda 24 lavoratori a tempo indeterminato, dai diversi reparti, in particolare dai settori amministrazione, tecnico e produzione.
I segretari di Slc-Cgil e Fistel-Cisl, Davide Foti e Gianfranco Milazzo, dichiarando “inaccettabili le posizioni delle aziende”, affermano che “occorre costruire un confronto per individuare tutte le possibili soluzioni”.
Dal canto loro, i lavoratori, che in assemblea hanno dichiarato “insostenibile la prima richiesta di riduzione del lavoro del 50 per cento”, adesso ritengono “impensabile trovarsi senza lavoro”.
Pertanto, i sindacati si dicono preoccupati dall’elevato numero di lavoratori inserito tra gli esuberi dichiarati dall’azienda e non riescono a giustificarlo in relazione alla possibilità, per entrambe le aziende, di poter continuare a svolgere il propria attività. Senza cameramen, operatori, tecnici sarà, infatti, impossibile poter offrire un’informazione di qualità e una produzione valida.
Per Angelo Villari e Alfio Giulio, segretari generali provinciali di Cgil e Cisl, “a Catania la crisi non risparmia nessuno, ogni giorno la sintesi del confronto con le aziende sembra un bollettino di guerra, per la perdita di posti di lavoro. Riteniamo fondamentale il ruolo che Antenna Sicilia e Telecolor svolgono a Catania, e in tutta la Sicilia, per l’informazione e la promozione delle professionalità del territorio etneo”.
“Ci preoccupa la soluzione alla crisi prospettata dalle due aziende – sottolineano Villari e Giulio – che ci aspettiamo sia diversa perché non può colpire i lavoratori e le loro famiglie. È inaccettabile mettere alla porta i lavoratori, che sono valore aggiunto, qualità e cuore delle aziende. Essi, con il loro contributo e la loro passione, hanno fatto sì che queste aziende dell’informazione, dell’intrattenimento della televisione locale, in tutti questi anni siano cresciute e si siano arricchite di contenuti. Occorre invece costruire un progetto comune che permetta di tenere insieme lavoratori e aziende, per far fronte all’attuale momento di crisi e recessione, le banche devono anche loro contribuire e agevolare le aziende, così da raggiungere prima possibile l’inizio di un nuovo periodo di stabilità e crescita”.
“Questa situazione potrà essere superata – concludono i due segretari generali di Cgil e Cisl – solo attraverso un concorso di impegno e responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti, lavoratori e sindacati, aziende, istituzioni competenti. Se ognuno riuscirà a fare la propria parte è possibile si riesca a trovare soluzioni che permettano a tutti di continuare a vivere dignitosamente. In questa fase di difficoltà generale, ognuno sarà costretto a condividere una parte per mantenere in piedi il progetto comune per raggiungere l’obiettivo finale e superare la crisi.
I lavoratori sono disponibili da parte loro a sacrificare qualcosa a condizione che ci sia un progetto per il futuro e quindi una continuità lavorativa. Per questo chiediamo alle aziende di non continuare a rimanere arroccate in posizioni poco condivisibili. Così come chiediamo alle istituzioni competenti al finanziamento delle risorse di mantenere gli impegni assunti e necessari al mantenimento del settore dell’informazione”.
Infine, il Coordinamento provinciale di Federcontribuenti Catania denuncia come “il monopolista dell’informazione siciliana Ciancio continua a ridurre gli spazi di informazione plurale riducendo i suoi mezzi d’informazione a strumenti del potere e per fare affari con gli incassi pubblicitari, sacrificando professionalità e privilegiando la voce dei poteri forti”.

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