Ai giornalisti licenziati dalla televisione pubblica ungherese il premio dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani

International Award reporter a Nagy-Navarro e Szàvuly

Balazs Nagy-Navarro e Aranka Szàvuly

VIAREGGIO (Lucca) – Non sanno come sarà il loro futuro, ma Balazs Nagy-Navarro e Aranka Szàvuly, giornalisti licenziati dalla televisione pubblica ungherese e fondatori del movimento per la correttezza dell’informazione, si sono aggiudicati l’International Award reporter of the year 2012, assegnato dall’Unione Nazionale Cronisti Italiani.
Il 31 dicembre Nagy-Navarro ha fondato, a Budapest, il movimento per la lotta in difesa della libertà di espressione, contro l’ingerenza del potere politico sull’informazione e la lotta alla corruzione delle istituzioni pubbliche.
Dirigenti sindacali, in sciopero della fame da dicembre, sono cento giorni ormai, ammettono di avere votato questo governo, ma che le loro aspettative in termini di libertà di stampa, sopratutto, sono state deluse.
“Dopo diciotto giorni di sciopero, ci hanno impedito l’ingresso alla Mtv (Magyar Televiziò), la tv di stato ungherese, dove lavoravo e per la quale ero stato inviato in Giappone, ci hanno anche strattonato, questo perché avevamo contestato un tipico episodio di censura, avevano sfocato il volto del presidente dell’Alta Corte, che non è di gradimento del governo; per i nostri dirigenti si trattava invece di un problema tecnico”, ha detto Balazs Nagy-Navarro.
Aveva studiato da diplomatico, poi si era perfezionato nella Unione Sovietica, a Mosca, infine lì era stato indirizzato al Dipartimento di giornalismo, “dapprima mi spiacque, poi invece ho capito che così potevo dire cose che da diplomatico mi era vietato”.
Nagy-Navarro, “la corruzione da noi è trasversale, sia da destra che da sinistra; credevamo in questo governo, dopo che il precedente è caduto proprio per corruzione; potrebbe essere di destra da noi, da voi in Italia sarebbe però di ultrasinistra”.
Adesso davanti agli uffici della televisione di stato Mtv, c’è un camp, un presidio, “rifiuto l’idea di regime in Ungheria, da noi non si muore di giornalismo; ma certo che il nostro premier parla in modo molto diplomatico a Bruxelles e in modo molto più populista a Budapest”.
Aranka Szàvuly aggiunge: “Ho studiato all’Università, Scienze Politiche, voglio sperare che nel mio futuro non ci sia una carriera politica, voglio fare la giornalista, è il mio lavoro, magari mi piacerebbe anche girare documentari”.
Tutta la stampa ungherese é in movimento per la libertà di stampa, il governo ungherese è stato più volte richiamato dall’Unione Europea per leggi non propriamente democratiche, la stampa ha subito continue pressioni, “è la prima volta che esco dall’Ungheria”, ha detto Nagy-Navarro, “non vorrei lasciare soli i miei colleghi che continuano a protestare, l’Italia è il primo paese che appoggia la nostra battaglia, la televisione giapponese ha mostrato le nostre manifestazioni di protesta ignorate dalle televisioni nazionali”.
Non solo la crisi economica e del welfare, ma anche nuove entità politiche in Europa, “gli ungheresi sono a favore dell’Unione Europea”, dice Nagy-Navarri, “il nostro premier ha parlato di invasione europea dell’Ungheria simile a quella dei carri armati sovietici del 1956; il popolo invece vuole far parte nell’Unione”.

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