Al celebre giornalista il XXVIII Premio del Centro Unesco di Firenze per la cooperazione internazionale

Piero Angela: “Sviluppo con educazione, scienza e cultura”

Piero Angela

FIRENZE – “Educazione, scienza e cultura sono i veri motori dello sviluppo”. Lo ha detto il celebre giornalista e conduttore televisivo Piero Angela dopo aver ricevuto, nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio, il Premio del Centro Unesco di Firenze per la cooperazione internazionale, giunto alla XXVIII edizione.

La cerimonia, alla presenza dell’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi e della presidente della commissione pace e relazioni internazionali Susanna Agostini, rientrava nell’iniziativa per celebrare il 63° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani e il 40° “compleanno” del Centro Unesco di Firenze.
“In una società ci sono due pilastri – ha sottolineato Piero Angela nel suo intervento – da un lato la distribuzione della ricchezza, che è compito della politica; dall’altro la produzione della ricchezza: questo è il ruolo della società civile che raggiunge questo obiettivo attraverso la tecnologia, la conoscenza, l’educazione, il rispetto delle regole e il merito”.
“Nella scuola si insegnano le scienze, al plurale, e non la scienza – ha aggiunto il giornalista conduttore di popolari trasmissioni come Superquark – ovvero la capacità di capire senso, metodo, valore e procedure della scienza stessa. Sono queste, invece, le chiavi di lettura per capire cosa sta alla base di questo metodo di conoscenza.
La ricerca è certamente scoprire se su Marte c’è vita e sulla Luna c’è il ghiaccio ma la tecnologia è anche economia, industria, profitto e restituisce al Paese, attraverso la produzione di ricchezza, l’investimento che il Paese ha fatto nella ricerca stessa. Purtroppo, in Italia la ricerca scientifica è calpestata e i giovani devono emigrare all’estero”.
“Quando è nato mio padre due terzi della popolazione lavorava nell’agricoltura – ha proseguito Angela – oggi siamo nella cosiddetta «società» dei satelliti”. Il Paese ha, quindi, bisogno di una comprensione più vasta, di essere in grado di saper leggere il cambiamento e, quindi, di guidarlo. In Italia c’è, invece, una cultura di tipo più umanistico-letterario: sulle pagine culturali dei giornali scrivono pochi scienziati o economisti, mentre sono tanti i letterati, gli scrittori, i filosofi”.
“Dobbiamo investire in educazione, cultura e ricerca – ha concluso Angela – se non puoi andare a scuola tutta la tua intelligenza potenziale rimane a terra. L’economia e la crescita dipendono dalla tecnologia: è grazie a quest’ultima se potremo sviluppare tutte le potenzialità che il nostro Paese può avere. Gli strumenti per cambiare il mondo non sono solo la politica e l’economia ma l’educazione, la scienza e la cultura. Il grande fisico Giuliano Toraldo di Francia amava dire: «è evidente che bisogna fare una tecnologia a misura d’uomo ma è anche ora di fare degli uomini a misura di tecnologia»”. (Adnkronos)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *