Anche Andrea Camilleri al fianco dell’Usigrai, ieri a Palermo per un’altra tappa di “Riprendiamoci la Rai”

“Basta, la Rai va potenziata, non indebolita!”

Andrea Camilleri

PALERMO – La seconda tappa siciliana di “Riprendiamoci la Rai”, ieri ai cantieri culturali della Zisa di Palermo, è stata caratterizzata anche da momenti di spettacolo, oltre che dal dibattito sul servizio pubblico radiotelevisivo e dall’intervento telefonico di Andrea Camilleri.
Il celebre scrittore siciliano, “padre” del commissario Montalbano, ha definito la manifestazione, promossa ancora una volta dall’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, “sacrosanta, al massimo tardiva, perché lo smantellamento della Rai è iniziato da tempo, è venuto il momento di dire basta. La Rai va potenziata e non indebolita. La Rai è l’informazione oggettiva, quindi va aumentata e non depauperata”.
Accanto al segretario nazionale dell’Usigrai, Carlo Verna, che ha ribadito l’urgenza massima di un intervento legislativo sulla governance dell’azienda di viale Mazzini, anche il segretario nazionale della Slc-Cgil, Emilio Miceli, e i responsabili Rai della Cisl, D’Avack, dell’Ugl, Tosini, e dello Snater, Pellegrino. In platea il segretario della Uil Sicilia, Barone.
Nel ricco dibattito sono intervenuti, tra gli altri, il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio, che ha proposto la presentazione di un ordine del giorno sul servizio pubblico radiotelevisivo, gli assessori regionali Armao e Tranchida, il presidente distrettuale di Palermo dell’Associazione nazionale magistrati, Di Matteo, esponenti del mondo dell’associazionismo, della società civile, dello sport.
Tra gli artisti che si sono esibiti Otello man, Marcello Mandreucci, Sabah Benziadi, e da Torino, in video, il compositore Giovanni Sollima.
I lavoratori siciliani della Rai hanno, naturalmente, aderito a “Riprendiamoci la Rai”: “Anche Rai Sicilia, come e più delle altre regioni, – ribadiscono – da anni subisce il depotenziamento del servizio pubblico Rai, con la riduzione di produzioni e spazi informativi”.
I lavoratori chiedono, dunque, il rilancio della Rai nel territorio, con particolare attenzione alla qualità del servizio pubblico offerto e “respingono qualsiasi piano industriale che preveda tagli di personale e affidamenti esterni di servizi svolti sino ad oggi dall’azienda: Raiway (diffusione e trasmissione del segnale radiotelevisivo); abbonamenti (rischio esternalizzazione del servizio);  produzione (azzeramento e mancato adeguamento dei mezzi tecnici)”.
“Smantellare la Rai – spiegano – significa buttare al vento una storia costruita in oltre mezzo secolo da donne e uomini che hanno contribuito alla crescita della Regione e dell’Italia”.
I lavoratori da oggi avviano una fase di mobilitazione, si costituiscono in coordinamento permanente intersindacale e chiedono “il sostegno di tutte le forze politiche, culturali e sociali siciliane”.

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