Reporter cinese aveva denunciato la produzione dell’olio con gli scarti prelevati dai canali di drenaggio

Indagava su scandalo alimentare: ucciso giornalista

La polizia cinese preleva un campione dell’olio incriminato

Li Xiang

ZHENGZHOU (Cina) – Un giornalista cinese che aveva denunciato lo scandalo dell’olio prodotto con gli scarti prelevati dai canali di drenaggio è stato ucciso a coltellate a Zhengzhou, nella Cina centrale.


Li Xiang, 30 anni, reporter della televisione provinciale dell’Henan, è stato ucciso con dieci colpi di coltello la notte tra domenica e lunedì, quando stava rientrando a casa dopo una serata trascorsa con amici, secondo la stampa locale. Il laptop che, secondo i suoi amici, il giornalista aveva con sé non è stato trovato.


Il giovane, che avrebbe dovuto sposarsi in ottobre, stava seguendo la vicenda dell’olio avvelentato, l’ultimo di una serie di scandali legati al cibo contraffatto ad essersi verificato in Cina negli ultimi tre anni. Nelle scorse settimane, 32 persone sono state arrestate in relazione alla vicenda.
Lo scandalo è scoppiato quando la polizia dell’Henan, in collaborazione con quella delle vicine province dello Zhejiang e dello Shandong, ha scoperto cento tonnellate di olio ricavato dai rifiuti dei ristoranti.


Nell’ultimo messaggio scritto sul suo “microblog”, Li aveva riportato le denunce di numerosi internauti secondo i quali nell’Henan esiste una serie di “piccole fabbriche” che producono sistematicamente l’olio avvelenato.


La polizia locale ha precisato che Li Xiang è morto a causa delle ferite riportate nell’aggressione, ed ha affermato che potrebbe trattarsi di un caso di rapina anche se altre ipotesi “non vengono escluse”.
La polizia ha rifiutato di commentare ulteriormente, sottolineando che le indagini sono “ancora in corso”.
(Ats).

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