Il direttore del Tg1 ha restituito la somma spesa con la carta di credito Rai, ma le indagini sono andate avanti

Minzolini rischia il processo per peculato

Augusto Minzolini

ROMA – Il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, rischia il processo per peculato. La procura di Roma gli ha, infatti, notificato il provvedimento di chiusura delle indagini preliminari sulla vicenda relativa alle spese sostenute con la carta di credito aziendale legata ad un conto della Deutsche Bank.

L’ipotesi di reato trae origine dalle denunce dell’Italia dei Valori e da alcune associazioni di consumatori, nelle quali si sosteneva che la carta di credito aziendale di Minzolini sarebbe stata abilitata per una spesa massima di 5.200 euro al mese, mentre il direttore del Tg1, tra luglio 2009 e ottobre del 2010, l’avrebbe utilizzata per spese extra pari a 86,680 euro, ovvero circa 68mila euro in più rispetto ai circa 18mila euro autorizzati dall’azienda.
Somme, comunque, successivamente restituite da Augusto Minzolini, che si è sempre difeso sostenendo di averle usate per spese di rappresentanza. La restituzione della somma, però, non estingue il reato, per cui le indagini della Procura di Roma sono andate avanti sino alla chiusura che, salvo novità, prelude la richiesta di rinvio a giudizio per peculato.
Agli atti dell’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dal procuratore aggiunto Alberto Caperna, le spese fatte dal direttore del Tg1 nei quattordici mesi passati al setaccio e la difesa di Minzolini che, nell’interrogatorio del luglio scorso, ha ribadito di aver utilizzato la somma per spese di rappresentanza senza alcuna obiezione da parte della Rai. C’è, però, anche la dichiarazione dell’ex direttore generale, Mauro Masi, il quale sostiene di non aver autorizzato quelle spese.

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