Prosegue a ritmo serrato la mobilitazione per garantire la tutela e l’autonomia dei giornalisti italiani

Il grigiore mentale di chi vuole abolire l’Ordine

Franz Foti

ROMA – Non conosce sosta la mobilitazione in difesa dell’Ordine dei giornalisti.  Continua, infatti, a ritmo incessante la sottoscrizione della petizione per garantire tutela e autonomia ai giornalisti italiani. Una battaglia importante contro la rabberciata e penalizzante riforma approvata dalla Commissione Cultura della Camera, che passerà adesso all’esame del Senato. Una battaglia, inoltre, contro le prospettate liberalizzazioni che, dopo la pausa estiva, verranno riproposte ed incideranno sulla professione di giornalista che verrà snaturata nella propria identità, nella propria indipendenza, oltre che nel trattamento economico.
“La cosa peggiore per un governante – afferma il consigliere nazionale Franz Foti, presidente della Commissione Cultura dell’Ordine dei giornalisti – è non avere cognizione delle priorità del Paese, discernendo l’utile dal dannoso o dall’inutile. In sostanza, non avere misura di ciò che serve alla società civile, soprattutto nei momenti di offuscamento politico, per rendere più robusta la tessitura della democrazia”.
L’abolizione dell’Ordine dei giornalisti, denuncia Foti, “si posiziona nella zona del grigiore mentale che vuole tenere sotto scacco uno strumento di garanzia civile e culturale”.
E non cessano neppure le polemiche sull’ordine del giorno votato dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, riunito a Roma l’11 e 12 aprile scorsi, nel quale veniva rivolto al Parlamento l’invito a “proseguire l’iter legislativo e a riesaminare le questioni dell’accesso alla professione, del ricongiungimento professionale e dell’istituzione del Giurì d’Onore dell’Ordine dei giornalisti specificato nel progetto di riforma dell’Ordine, votato all’unanimità il 16 e 17 ottobre 2008 a Positano”.
Documento – ricordiamo – che seguiva la mozione con la quale il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti invitava il presidente, Enzo Iacopino (che non l’aveva sottoscritta), ad esprimere “parere negativo” alla riforma proposta dal Comitato ristretto della VII Commissione della Camera dei deputati. “Sono uno degli ottanta firmatari dell’ordine del giorno”, denuncia il consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Natalino Bianco: “Continueremo una sacrosanta battaglia per impedire la mortificazione dei pubblicisti e l’abolizione dell’Ordine”.

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