L’Ordine dei giornalisti di Sicilia denuncia il proliferare di bandi e concorsi in violazione delle normative

Uffici Stampa: basta con le selezioni “su misura”

Vittorio Corradino

PALERMO – Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, presieduto da Vittorio Corradino, ha deciso di avviare una capillare ricognizione al fine di esercitare i poteri di denuncia nei confronti di bandi della pubblica amministrazione che, anche indirettamente, potrebbero favorire l’esercizio abusivo della professione, chiamando in corresponsabilità l’estensore stesso del bando e il titolare del procedimento.
Infatti, sono sempre più frequenti i bandi per concorsi e selezioni nell’amministrazione pubblica che risultano difformi dalla normativa di riferimento, che in Sicilia è rappresentata dal “Decreto Barbagallo”, dal recepimento della Legge 150 e dalla legge 69 del 1963 che istituisce l’Ordine dei giornalisti.
Queste difformità causano un proliferare di ricorsi in varie sedi giudiziarie e di segnalazioni all’Ordine regionale dei giornalisti.
L’Ordine dei giornalisti siciliano ritiene, dunque, necessario aprire un confronto costruttivo con la pubblica amministrazione affinché si possa creare nell’intera regione un modus operandi omogeneo che consenta il rispetto della normativa, garantendo i diritti dei giornalisti iscritti all’albo.
Per questo l’Ordine chiederà un incontro nelle prossime settimane con l’assessore regionale Caterina Chinnici che possa finalmente mettere fine, nel settore dell’informazione pubblica, all’autentica giungla di bandi, alcuni dei quali potrebbero apparire tagliati su misura per determinati candidati. 

L’Ordine dei giornalisti di Sicilia è a disposizione, fin da subito, di qualunque ente pubblico ne faccia richiesta per fornire chiarimenti, delucidazioni e supporto nel momento della redazione dei bandi. È pronto, inoltre, a garantire una sempre auspicabile presenza di propri iscritti di comprovata esperienza professionale all’interno delle commissioni di selezione.

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