James Murdoch, presidente e Ad di News Corporation, invita a riflettere sulla contropartita

“Editoria italiana ostaggio dei contributi statali”

James Murdoch

BORGO LA BAGNAIA (Siena) – “Una parte importante dei media italiani è finanziata o riceve sussidi dallo Stato” e “quando il Governo dà dei sussidi ai media, in cambio, alla fine, si aspetta di esercitare una qualche forma di controllo”.
Lo ha detto James Murdoch, presidente e Ad di News Corporation International, intervenendo al convegno “Crescere tra le righe”, organizzato a Borgo La Bagnaia dall’Osservatorio permanente giovani editori.
Murdoch ha sottolineato la “mancanza di una vera e propria concorrenza e la lentezza con cui procedono le liberalizzazioni” portando, appunto, come esempio il fatto che “in un modo o nell’altro, una parte importante dei media italiani è finanziata o riceve sussidi dallo Stato”.
“Lasciate – ha detto Murdoch – che vi chieda una cosa: vi vengono in mente altri settori finanziati dallo Stato che siano anche di livello internazionale? I sussidi statali, in tutte le loro forme, sono un segno di fallimento, non tanto del giornalismo, quanto delle realtà editoriali che creano e veicolano giornalismo vero”.
“Quando il Governo dà dei sussidi ai media – ha rammentato Murdoch – in cambio – alla fine – si aspetta di esercitare una qualche forma di controllo. Questo genera inevitabilmente un ambiente in cui il giornalismo stenta ad essere libero e indipendente.

 Per un futuro davvero digitale, l’Italia ha bisogno di media che informino, siano competitivi e contribuiscano a fornire agli italiani le notizie e le informazioni di cui hanno bisogno per avere successo”.
Murdoch ha smentito alcun tipo di interesse del suo gruppo ad acquisire giornali italiani, limitandosi a dire che gli interessano “solo come lettore”. “Forse ricorderete – ha detto ancora – quando Rai e Mediaset hanno deciso di criptare il proprio segnale impedendo, a cinque milioni di famiglie, di vedere con il decoder Sky alcuni dei loro programmi. La soluzione è arrivata con digital Sky”.
La chiave che permette di vedere i programmi in precedenza criptati, “era una sfida che non potevamo ignorare, soprattutto perché riguardava anche i programmi di un’emittente pubblica, finanziata da canone obbligatorio per tutti i cittadini”, ha sottolineato Murdoch.
Parentesi finale dedicata alla Formula 1. “Come abbiamo già detto, siamo in uno stadio molto preliminare e, comunque, non ostile verso gli attuali investitori nella Formula 1”. Parlando del progetto di acquisizione del “Circus” della Formula 1, attualmente nelle mani di Bernie Ecclestone, James Murdoch ha detto che “ come Sky, noi investiamo molto negli sport”.
Il progetto, che prevede la creazione di un consorzio per la gestione della Formula Uno, vede anche l’interesse di Exor, la holding della famiglia Agnelli, come confermato dal suo stesso presidente John Elkann.

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