Il Consiglio nazionale boccia la proposta della VII Commissione della Camera

Ordine dei giornalisti contro la riforma

Lorenzo Del Boca

ROMA – Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti in rivolta contro la riforma proposta dal Comitato ristretto della VII Commissione della Camera dei deputati.
Ben 80 consiglieri su 120 presenti hanno, infatti, sottoscritto una mozione che invita il presidente Enzo Iacopino, il vice presidente Enrico Paissan, l’Esecutivo e la Commissione giuridica del Consiglio nazionale ad “esprimere parere negativo alla riforma”.
Il numero delle firme, nonostante i 30 assenti alla riunione, rappresenta comunque la maggioranza assoluta del Consiglio nazionale, composto da 150 consiglieri.
Tra i firmatari spiccano le firme dell’ex presidente dell’Ordine dei giornalisti, Lorenzo Del Boca, e di tre dei nove componenti dell’Esecutivo in carica (il vice presidente Enrico Paissan ed i componenti Ugo Armati e Fabio Benati), pertanto il presidente Enzo Iacopino, che invece non ha firmato, si è visto costretto ad inserire all’ordine del giorno della prossima riunione del Consiglio nazionale (già convocata in seduta straordinaria per l’11 e 12 aprile prossimi) una “patata bollente” di non poco conto.
La mozione, infatti, trae origine dalla proposta di riforma dell’ordinamento che disciplina la professione giornalistica e il funzionamento del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, licenziata dal Comitato ristretto della VII Commissione della Camera dei deputati.
A giudizio della maggioranza dei consiglieri nazionali dell’Ordine, “l’attuale composizione numerica del Consiglio nazionale (77 professionisti e 73 pubblicisti) deriva, infatti, dall’applicazione della vigente normativa e rappresenta l’effettiva proporzione che non può essere stravolta”.
Evidenziando che “il testo licenziato non risponde alle esigenze di riforma dell’ordinamento, in quanto non disciplina compiutamente la professione giornalistica”, i consiglieri nazionali dell’Odg denunciano che “mancano regole rigorose – invocate dalla categoria – per l’accesso alla professione” e “risulta eccessivo il ridimensionamento del numero dei componenti del Consiglio nazionale, in funzione della contemporanea istituzione di sezioni destinate alla materia disciplinare”.
Nella mozione si rileva che “la categoria è consapevole della necessità di ridurre il numero dei consiglieri nazionali, ma che ciò non deve ledere il principio di rappresentatività in sede consiliare”.
Considerato che il numero dei giornalisti pubblicisti (71.284) risulta di gran lunga superiore a quello degli iscritti nell’elenco professionisti (25.557) e valutato che il ruolo dei pubblicisti è in forte crescita per il contributo culturale e professionale apportato al giornalismo italiano e al mondo del lavoro, per la maggioranza dei consiglieri nazionali “risulta inspiegabilmente reinserita proprio quella proporzione del 2 a 1 tra professionisti e pubblicisti, ritenuta mortificante perché non garantirebbe l’adeguata rappresentatività della categoria”. Previsione, questa, già cassata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti nell’ottobre 2008, a Positano, per ottenere l’approvazione unanime della bozza di riforma.
Dovendo, quindi, “legislativamente riconoscersi il criterio della pari dignità rappresentativa e numerica delle due componenti in Consiglio nazionale”, la mozione è finalizzata a sensibilizzare la classe politica, attraverso iniziative di dialogo e di confronto, per giungere all’applicazione di un’equa e, soprattutto, chiara e dettagliata normativa.
Questo l’elenco dei firmatari della mozione: Giuseppe Anzalone, Ugo Armati, Angelo Baiguini, Marco Barabanti, Fabio Benati, Ezio Berard, Pierluigi Bertello, Silvano Bertossi, Natalino Bianco, Antonio Borra, Mauro Bossola, Cosimo Bruno, Salvatore Campitiello, Gabriele Cappato, Marco Caramagna, Antonella Cardone, Clemente Carlucci, Antonio Cembran, Massimo Cherubini, Vincenzo Cimino, Claudio Ciotola, Giacomo Clemenzi, Dario Collio, Eraclito Corbi, Carlo Felice Corsetti, Rodolfo Davoli, Dario De Liberato, Mario De Renzis, Armando De Rosa, Maurizio De Tilla, Nauro De Vincentiis, Lorenzo Del Boca, Giuseppe Di Gregorio, Aleandro Di Silvestre, Gianni Dimopoli, Elio Donno, Vincenzo Esposito, Vittorio Esposito, Maria Pia Farinella, Rino Felappi, Carlo Ferina, Franz Foti, Santino Franchina, Giovanni Fuccio, Maria Ancilla Fumagalli, Santo Gallo, Mario Guerrisi, Gennaro Guida, Alberto Lazzarini, Oreste Lo Pomo, Domenico Marcozzi, Giancarlo Mariani, Luigi Marra, Andrea Merkù, Andrea Musmeci, Francesco Notacerasi, Enrico Paissan, Mario Pappagallo, Daniela Pastore, Elio Pezzi, Emiliano Raccagni, Attilio Raimondi, Barbara Reverberi, Annamaria Ricccio, Giuseppe Riccio, Pietro Rossi, Roberto Rossi, Antonietta Ruoto, Attilio Sabato, Massimiliano Saggese, Cosimo Santimo, Francesco Santolini, Domenico Santonastaso, Antonio Sasso, Vitantonio Scisci, Stefano Solinas, Giuseppe Spatola, Gianni Stornello, Elvizio Vinti, Roberto Zalambani.

Il documento approvato nel 2008 a Positano

Un commento:

  1. Eugenio Marino (pubblicista - consigliere nazionale Ussi - Calabria)

    Sono favorevole al mantenimento dell’Ordine dei giornalisti ed al riconoscimento di una partecipazione sempre più ativa con una presenza più rappresentativa dei pubblicisti all’interno degli organismi professionali.

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