Il Gip di Cremona dichiara l’incompetenza territoriale e revoca le misure cautelari

“Editoria assistita”: gli atti a Reggio Emilia

CREMONA –  Il gip di Cremona, Guido Salvini, si è dichiarato territorialmente incompetente nell’inchiesta sulla cosiddetta editoria “assistita”, ossia su quelle testate gestite da cooperative che percepiscono il contributo dello Stato, disponendo il trasferimento degli atti alla procura di Reggio Emilia.
L’inchiesta è partita, il 21 dicembre scorso, dalla Guardia di Finanza di Cremona con una maxi indagine su fondi che, per l’accusa, sarebbero stati usati in maniera illecita. Nell’occasione, perquisizioni e sequestri sono stati eseguiti nelle redazioni e nelle sedi amministrative di quotidiani e televisioni in Lombardia e in Emilia Romagna dove sono state controllate alcune testate che fanno capo al Gruppo Spallanzani che ha sede a Reggio Emilia.
Il provvedimento del gip di Cremona ha decretato la contestuale revoca delle misure cautelari a carico dell’editore dell’Informazione di Bologna, Erminio Spallanzani, e dell’amministratore delegato di Rete 7, Giovanni Mazzoni, cui erano stati imposti l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e il divieto di espatrio. Il dott. Salvini ha, inoltre, rivolto agli investigatori l’invito a svolgere ulteriori accertamenti a carico di soggetti finora non coinvolti nelle indagini.
Secondo l’accusa il gruppo avrebbe aggirato la norma che vieta di ottenere più di un contributo statale per l’editoria (L’Informazione-Il Domani di Bologna 1milione e 550mila euro). In particolare, Spallanzani e Mazzoni, per aver acquistato la cooperativa Sep, editrice del quotidiano Informazione di Parma, per ottenere 220mila euro di contributi statali nel 2009. La difesa sostiene, invece, che non c’è stata alcuna violazione perché la società che edita Il Domani di Bologna è stata acquisita da Legacoop in data successiva all’erogazione dei contributi.
Spallanzani e Mazzoni restano, comunque, indagati per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato. Commutata, invece, in obbligo di firma la misura degli arresti domiciliari per un altro indagato, Massimo Boselli Botturi, amministratore delegato della cooperativa Nuova Informazione. Il gip Salvini fa, comunque, notare  che “i gravi indizi di colpevolezza permangono. In particolare l’elusione da parte degli indagati del divieto di ottenere i contributi così come sono stati erogati, attraverso dichiarazioni omissive e idonee ad evitare i controlli, appare sufficientemente provata sul piano oggettivo mentre, sul piano soggettivo, la complessità della materia e la rinunzia a chiedere contributi per l’anno successivo e cioè per il 2009 potrebbero deporre per una almeno parziale buona fede che dovrà comunque essere valutata nelle fasi ulteriori del procedimento”.
La revoca delle misure cautelari è stata motivata con la collaborazione offerta dagli indagati durante lo svolgimento degli interrogatori e il sequestro già avvenuto della documentazione nelle varie società.
La competenza territoriale, dunque, passa da Cremona a Reggio Emilia, città nella quale secondo il Gip sembra si sia “consumato l’artifizio centrale con la redazione e la presentazione dell’atto notorio che taceva in merito ai collegamenti tra la Sep e l’Editoriale Bologna srl”.
“E’ vero infatti che il contributo per il quotidiano L’Informazione – Il domani,  come risulta dalla documentazione prodotta, è stato incamerato nel dicembre 2009 dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna che nel luglio 2009 aveva anticipato la somma di 1.600.000 alla Editoriale Bologna Srl ormai prossima alla liquidazione, ma le lettere di intenti prodotte dai difensori di Spallanzani e Mazzoni risultano ben più di un semplice accordo programmatico. Si configurano invece come stipulazioni con le quali questi ultimi assumono il pieno controllo della situazione e senza i quali, con la chiusura immediata del quotidiano, sarebbe stata messa in forse l’erogazione del contributo”.

“Per il momento – è scritto ancora nell’ordinanza – non è dato sapere se tra la documentazione sequestrata dalla Guardia di Finanza vi siano altri atti o accordi che giungano a qualificare la cessione del contratto firmato davanti al notaio il 29.12.2009 (due settimane dopo l’arrivo dei contributi) come un semplice suggello formale di qualcosa di già avvenuto sul piano imprenditoriale. Né per il momento, in assenza di una verifica dei flussi dei conti correnti, è dato sapere l’effettivo percorso della somma di 1.550.000 euro pervenuto il 15.12.2009 a titolo di contributo statale sul conto della Banca Popolare dell’Emilia Romagna (che l’aveva già anticipato) alla Editoriale Bologna Srl”.


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